venerdì 29 novembre 2013

IL SOLARIUM LETTERARIO




UNO - IL LIBRO MISTERIOSO




Questa è una rubrica del blog nata per caso.
Tra i privilegi del Capocolonia c’è l’abbonamento gratuito a una decina di quotidiani, alcune riviste di attualità settimanale e l’ambito mensile “Colonie Feline in the World”, dove ho pubblicato qualche articolo.
Stamattina il postino, con la solita puntualità, ha lasciato nella cassetta delle Offerte alla Colonia il fascio di quotidiani e riviste. Non lo ha potuto depositare nella cassetta della posta in quanto troppo voluminoso.
Me ne accorgo appena LIRA, la segretaria della Colonia, lo preleva e me lo deposita direttamente sopra al tetto della nostra casetta di legno, definito solarium perché fa più chic.
Finisco la colazione in fretta e salgo lì sopra impaziente di sfogliare il prestigioso mensile a cui collaboro.
Seleziono tutti  i giornali arrivati ma del nuovo numero di CFW non c’è traccia.
Inserito dentro alla rosa Gazzetta c’è, invece, un mazzo di fogli formato A4 stampati al computer e rilegati, in maniera grossolana, con una spirale di plastica.
?
Non è il solito inserto spazzatura; è peggio.
Sulla copertina c’è stampato il titolo, in caratteri esagerati e colore aggressivo:
UNA TRANQUILLA DOMENICA DI SANGUE (alla Colonia felina di Montelepre).
?
“Altra carta per accendere il caminetto?” chiede la Segretaria.
“Non saprei,” rispondo, “sembrerebbe un libro.”
“Un libro?” domanda interessato PALLUCCHINO, il Professore della Colonia. “Da quando in qua ti sei messo a leggere libri? Chi è l’autore? Tolstoj? Eco? Proust? London? Murakami?”
“Ma no! E’ l’ultimo thriller di Fabio Volo!” rispondo per togliermelo dalle palle.
Così succede: per far arrabbiare PALLUCCHINO basta nominargli lo scrittore Fabio Volo o la Bignardi o le 50 sfumature di cacca sciolta e lui se ne va indignato.
Sarà sicuramente l’ennesima porcheria che tenta di approdare sugli scaffali di tutte le librerie, ma il titolo mi intriga.
Cerco nella seconda di copertina per scoprirne l’autore ma l’idiota si è dimenticato di firmare l’opera.
Spersa, nella vastità del bianco foglio c’è solo una frase:
“pecunia non olet… “ leggo a voce alta col risultato di far tornare sul solarium PALLUCCHINO.
“E’ un trattato latino, allora!”
“Non credo. Cosa significa: pecunia non olet?”
“I soldi non puzzano. E’ un frase attribuita a Vespasiano detta nel momento in cui…”
“Va bene, va bene! Grazie! Comunque ‘sto coso non è in latino, ma in italiano. Dei giorni nostri.”
“Peccato…” mormora PALLUCCHINO.
Alla quarta di copertina trovo la sinossi, un breve sunto del romanzo.
“La Colonia felina di Montelepre è travolta dai problemi. Cani randagi assassini  fanno strage di gatti, un vecchio, ma non meno pericoloso, nemico che ritorna e la depressione dell’umano che accudisce i mici abbandonati al loro destino a causa di difficoltà finanziarie. Tutto sembra perduto e la Colonia è a un passo dallo sfacelo quando Tazza, il gatto Capocolonia, decide di sostenere psicologicamente il suo amico umano depresso. Contemporaneamente un quadruplice omicidio viene perpetrato nei pressi della Colonia. Un fatto tragico che stravolgerà gli eventi.”
“Interessante!” commenta CINQUINA, la Bibliotecaria della Colonia.
“TAZZA?” ripetono in coro gli ascoltatori indicandomi con le loro code.
“Giuro! Non ne so nulla. Sarà un caso di omonimia”, confesso.
Accantono il mazzo di quotidiani su un angolo del tetto, pardon solarium, e mi metto comodo.
“Merita di essere letto”, comunico ai randagi radunatisi per la curiosità.
“Ad alta voce. Molto alta!” ribatte ORESTE, il Malconcio della Colonia, anche un poco sordo.


… 

ORESTE - Il Malconcio della Colonia

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