UNO - IL LIBRO MISTERIOSO
Questa è una rubrica del blog nata per caso.
Tra i privilegi del Capocolonia c’è l’abbonamento gratuito a
una decina di quotidiani, alcune riviste di attualità settimanale e l’ambito mensile
“Colonie Feline in the World”, dove ho pubblicato qualche articolo.
Stamattina il postino, con la solita puntualità, ha lasciato
nella cassetta delle Offerte alla Colonia il fascio di quotidiani e riviste.
Non lo ha potuto depositare nella cassetta della posta in quanto troppo
voluminoso.
Me ne accorgo appena LIRA, la segretaria della Colonia, lo
preleva e me lo deposita direttamente sopra al tetto della nostra casetta di
legno, definito solarium perché fa più chic.
Finisco la colazione in fretta e salgo lì sopra impaziente
di sfogliare il prestigioso mensile a cui collaboro.
Seleziono tutti i
giornali arrivati ma del nuovo numero di CFW non c’è traccia.
Inserito dentro alla rosa Gazzetta c’è, invece, un mazzo di
fogli formato A4 stampati al computer e rilegati, in maniera grossolana, con
una spirale di plastica.
?
Non è il solito
inserto spazzatura; è peggio.
Sulla copertina c’è stampato il titolo, in caratteri
esagerati e colore aggressivo:
UNA TRANQUILLA DOMENICA DI SANGUE (alla Colonia felina di
Montelepre).
?
“Altra carta per accendere il caminetto?” chiede la
Segretaria.
“Non saprei,” rispondo, “sembrerebbe un libro.”
“Un libro?” domanda interessato PALLUCCHINO, il Professore
della Colonia. “Da quando in qua ti sei messo a leggere libri? Chi è l’autore?
Tolstoj? Eco? Proust? London? Murakami?”
“Ma no! E’ l’ultimo thriller di Fabio Volo!” rispondo per
togliermelo dalle palle.
Così succede: per far arrabbiare PALLUCCHINO basta
nominargli lo scrittore Fabio Volo o
la Bignardi o le 50 sfumature di cacca sciolta e lui se ne va indignato.
Sarà sicuramente l’ennesima porcheria che tenta di approdare
sugli scaffali di tutte le librerie, ma il titolo mi intriga.
Cerco nella seconda di copertina per scoprirne l’autore ma
l’idiota si è dimenticato di firmare l’opera.
Spersa, nella vastità del bianco foglio c’è solo una frase:
“pecunia non olet…
“ leggo a voce alta col risultato di far tornare sul solarium PALLUCCHINO.
“E’ un trattato latino, allora!”
“Non credo. Cosa significa: pecunia non olet?”
“I soldi non puzzano. E’ un frase attribuita a Vespasiano detta
nel momento in cui…”
“Va bene, va bene! Grazie! Comunque ‘sto coso non è in
latino, ma in italiano. Dei giorni nostri.”
“Peccato…” mormora PALLUCCHINO.
Alla quarta di copertina trovo la sinossi, un breve sunto
del romanzo.
“La Colonia felina di
Montelepre è travolta dai problemi. Cani randagi assassini fanno strage di
gatti, un vecchio, ma non meno pericoloso, nemico che ritorna e la depressione
dell’umano che accudisce i mici abbandonati al loro destino a causa di
difficoltà finanziarie. Tutto sembra perduto e la Colonia è a un passo dallo
sfacelo quando Tazza, il gatto Capocolonia, decide di sostenere
psicologicamente il suo amico umano depresso. Contemporaneamente un quadruplice
omicidio viene perpetrato nei pressi della Colonia. Un fatto tragico che
stravolgerà gli eventi.”
“Interessante!” commenta CINQUINA, la Bibliotecaria della
Colonia.
“TAZZA?” ripetono in coro gli ascoltatori indicandomi con le
loro code.
“Giuro! Non ne so nulla. Sarà un caso di omonimia”,
confesso.
Accantono il mazzo di quotidiani su un angolo del tetto,
pardon solarium, e mi metto comodo.
“Merita di essere letto”, comunico ai randagi radunatisi per
la curiosità.
“Ad alta voce. Molto alta!” ribatte ORESTE, il Malconcio della
Colonia, anche un poco sordo.
…
ORESTE - Il Malconcio della Colonia |
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