martedì 13 agosto 2019

LUMACHINA... LUMACHINA...








  LA CUCCIA DEL CAPO







Circa un mese fa è arrivata alla Colonia di Piscille una nuova giovane gatta chiamata LUMACHINA, un sicuro abbandono.
Schiva e timorosa quanto affamata non fa branco con gli altri randagi ma si nasconde in un groviglio di vegetazione a lato della postazione cibo.
Ieri, lunedì, consueta visita per sfamare i randagi e controllare la situazione: tutti presenti, con LUMACHINA a mangiare in disparte sempre protetta dalla vegetazione. Visto che sarà la prima ad inaugurare la nuova stagione di sterilizzazione ho deciso di investirci più tempo per raggiungere quel minimo sindacale di socializzazione e catturarla senza usare la gabbia trappola.
Stamattina ero in zona quindi visita supplementare e si comincia a fare opera di socializzazione.
Pochi i randagi presenti, che oramai hanno metabolizzato i giorni di visita e sanno che il martedì non è di questi. LUMACHINA assente. Rifornisco pure la grande ciotola delle crocchette che già sono stranamente terminate, solo una manciata di rottami. Strano... il solito cane vagante non è stato (il cane lascia la ciotola pulita), neppure i ricci (mancano le decine di cacche) e neppure l'istrice (la ciotola non è stata spostata).
Continuo a chiamare LUMACHINA e faccio ogni sorta di richiamo per farle capire che anche oggi si mangia. Nulla.
Finisco di sporzionare il barattolo di paté ed ecco che qualcosa si muove tra la vegetazione: è arrivata, quindi passo ad aprire la razione di emergenza in scatoletta. Preparo il vassoio e quando vado a porgerlo mi trovo il musetto di un gattino tigrato con gli occhi curiosi. 
"Oh, cazzo..."
"LUMACHINA! Hai pure il gattino al seguito? Brava!"
Il tigratino si rintana tra gli arbusti mentre appoggio il vassoio e mi metto in posizione di osservazione a debita distanza. Comincia a mangiare e gli si affianca un altro gattino bianco e nero.
"Oh, cazzo..."
Finalmente arriva LUMACHINA che con due scappellotti allontana i piccoli facendogli capire che quel piatto è destinato a lei.
Non mi sembra giusto; altro vassoio con razione di emergenza posizionato sempre dentro la vegetazione, a debita distanza dall'altro, e nuova osservazione.
I piccoli tornano subito, ma un particolare non mi torna: le code nere ora sono due.
"Oh, cazzo... un altro!"
LUMACHINA finisce il suo pasto e altri due mostriciattoli pelosi (un altro tigratino e ancora un bianco e nero arrivano di corsa a raccattare le briciole dell'umido.
"Oh, cazzo... Oh, cazzo... Sono cinque!!!"
E brava LUMACHINA!
Sparo l'ultima razione di emergenza e mi godo lo spettacolo della natura di cinque gattini sui due mesi che mangiano umido per la prima volta, sotto l'occhio vigile della madre.
Unica stonatura, un bianco e nero ha gli occhi velati con una terza palpebra; bisognerà controllare attentamente tutti e preparasi ad una massiccia sverminazione e, se possibile, un poco di pomata Colbiocin negli occhi.
Ora l'investimento di tempo diventa un vero e proprio impegno per verificare e farmi amici i gattini (quindi arrivare alla mamma per evitare nuove nascite) e decidere con calma cosa fare di tutta questa nuova truppa in un posto non idoneo ad ospitare molti gatti (soprattutto gattini).


19 luglio, l'arrivo di LUMACHINA


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