Tranquilli: nessun pianto e niente percosse subite!
Scrivo di getto il trauma del mio disgraziato risveglio.
Ore 03,45: sveglia per urgente e veloce bisogno fisiologico, nulla di straordinario, anche i gatti che stanno in casa ci sono oramai abituati anche se poi fremono per uscire al buio e all'aria aperta.
Li accontento; apro loro il finestrone della cucina e, come al solito, già che sono là, mi faccio un sano caffè e una (meno sana) dose di nicotina.
Sono mezzo rincoglionito e ne approfitto per tornarmene a godermi un paio di ore di sano dormiveglia, malgrado i felini mi pressino per farmi fare un giro crocchette (riempire cioè le loro ciotole orami quasi vuote).
Sto di nuovo scivolando nel sonno: il corpo è addormentato e la mente vuota e libera di accompagnarmi verso un nuovo breve sonno.
Sto scivolando lentamente ma un improvviso e deciso rumore mi fa sussultare: come un breve abbaio di cane in casa.
Impossibile! E' tutto chiuso, finestrone della cucina escluso e nessun canide può entrare da là. Anche quei 4-5 gatti che si sono intrufolati nel lettone con me sono tranquilli. E' un pessimo vizio quello dei gatti nel letto, ma il loro calore e il respiro pesante, quasi un russio, di TOSCO, favoriscono il sonno e danno piacere.
Chiudo gli occhi ma dopo altri 5 minuti il rumore improvviso si ripete: non ci sono cazzi, c'è un cane dentro casa o nelle immediate vicinanze.
Nuova alzata, con la torcia accesa in mano, per monitorare la situazione.
Fuori tutto tranquillo, anche NASINO sta dormendo all'aperto al suo solito posto sotto i cespugli. Se i gatti non si allarmano non c'è nessun pericolo nelle vicinanze.
Scendo di nuovo in cucina a controllare: anche qui tutto tace, tranne TARANTOLA che reclama il giro crocchette e il richiamo amoroso nel fosso di un gatto randagio in calore.
Si può tornare a dormire, speriamo, ma la caffettiera col caffè ancora tiepido mi fa l'occhiolino e un nuovo caffè, e relativa sigaretta, sono d'obbligo.
Finalmente si torna a letto: ma TOSCO non respira più pesantemente, russa proprio di gusto, e PONFO insiste a farmi le unghie sulle gambe nude.
Mi inquieto un poco, do un'occhiata alla sveglia che segna implacabile le 04,35.
Capisco che oramai non c'è più trippa per gatti: non si dorme più, anche se l'improvviso rumore è cessato; forse era solo una ciotola in plastica che qualche gatto spostava sul pavimento per richiedere un riempimento con umido.
Ma i sogni di gloria (e di riposo) sono oramai volatilizzati, provo con la modalità sonno rapido, ma anche MILKA decide che è giunta l'ora di preparare il Capo ad una nuova giornata con una dose di leccatine sul muso.
Capitolo, è finita per stamattina: speriamo nel pisolo pomeridiano per recuperare le forze.
Cosa fare alle 04,55?
Leggere: non se ne parla. Una sofferenza decifrare i piccoli caratteri dei libri con gli occhiali oramai vecchi e da cambiare, alle 5 antelucane.
Leggere notizie nel web, aumentando le dimensioni dei caratteri potrebbe essere una nuova soluzione. Ma dopo 2 minuti di Meloni, Von der Leyen e altri esseri inutili mi arrendo.
Cazzo faccio? Mentre GGNAZZIO russa come un tricheco sul divano della mia tana.
Scrivo. Ma cosa? Ho un paio di racconti lunghi, o romanzi brevi, a secondo del metro di giudizio, nei cassetti che aspettano da anni di essere terminati. Ma sono stanco e poco incline a fare lavorare la fantasia o mettere toppe a quanto già scritto: sono 2-3 anni che aspettano quindi possono continuare ad aspettare, tanto significa che non sono una buona idea e un buon lavoro.
Scrivo nel Blog! Ma che cazzo scrivo? Oggi niente compleanni, ieri niente momenti eclatanti, niente morti, ricoveri o abbandoni.
Alle 05,15 l'ispirazione, almeno quella è più sveglia di me!
Scriviamo di oggi, buon risveglio e buona giornata a tutti!
(GGNAZZIO compreso che continua a russare imperterrito)
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