Il 2 agosto mi porta alla Reggia, Augusta, la già conosciuta signora di KULIBALI', un gatto comparso da circa un mese, dal nulla, nella sua Colonia cittadina. A suo dire un gatto inadatto alla vita randagia e in mezzo ai pericoli: non teme i cani ed ha incertezze pericolose nell'attraversare la trafficata strada sotto. Già 2 volte ha rischiato la pelle con le auto, per evitare che alla terza canti il gallo va messo in una situazione più tranquilla. Il gatto è docile, a suo dire, si lascia accarezzare: il classico abbandono del gatto preso da studenti che, poi, per le ferie tornano al paesello e il gatto viene sbattuto fuori ad arrangiarsi ed aspettare che le lezioni riprendano. Ma non c'è tempo di aspettare settembre, il gatto, chiamato CERCHIO da Augusta, a settembre è difficile che ci arrivi sano.
Lo accolgo e lo piazzo nella camera dei ricoveri per fare l'introduzione come a PISTONE, convinto che sarà una passeggiata.
Ma dopo pochi giorni mi accorgo che una passeggiata non sarà.
Il gatto è spaventato, logico: in breve tempo ha perso tutti i suoi nuovi e vecchi riferimenti, ora sta in un luogo sconosciuto, con odori di gatti sconosciuti e un umano, amichevole ma ancora sconosciuto, che lo nutre.
Diamogli tempo e il "protocollo PISTONE" farà il resto.
Una settimana isolato in camera e già vedo che qualcosa non quadra: CERCHIO aspetta i pasti, non è poi così socievole anche se si lascia accarezzare e vive costantemente su un armadio.
Passo al livello successivo: di notte lascio aperta la porta della camera e CERCHIO può esplorare in sicurezza altre 2 stanze di casa e tornare, in caso di pericolo nel suo posto sopra l'armadio. Dopo alcuni giorni gli lascio libero tutto il piano basso da esplorare, ma di giorno CERCHIO si ostina a rimanere sopra l'armadio ed è lì che lo devo nutrire. Almeno ha deciso che quel posto per lui è sicuro e lo ha adottato a tana.
Altri giorni e CERCHIO, di notte, è libero di viaggiare per tutta casa e conoscere qualche nuovo collega. Non succede niente, ma CERCHIO, di giorno sta sempre lì sopra. Decido per il grande passo: porta aperta anche di giorno e finestre e altre comunicazioni con l'esterno aperte.
Per un paio di giorni CERCHIO rimane nella sua tana in camera, ma gira, viaggia e controlla, mappa tutti gli spazi e vede anche i colleghi esterni che sono ansiosi di conoscere il nuovo arrivo. BORA già la conosce bene, ha passato diverse ore chiusa con lui in camera. Poi succede quello che deve succedere, CERCHIO esce all'esterno a vedere il mondo. Oramai due punti fissi li ha: io che dispenso vitale nutrimento e una tana sopraelevata che lo protegge mentre controlla tutto.
Ma la sera CERCHIO non rientra di sua spontanea volontà. So che comunque sta lì in giro, inguattato da qualche parte dove c'è più fresco.
Altri 3 giorni con CERCHIO continuamente chiamato, ma invisibile, poi una mattina riappare a chiedere cibo. Lo accontento e rinsaldiamo il patto gatto - alimentatore.
Altri 2 giorni di invisibilità, dove lo sollecito spesso a mostrarsi e venire a mangiare. Piazzo anche alcuni piatti di cibo nei punti strategici e li ritrovo vuoti, ma se sia stato lui a ripulirli o gli altri gatti non è lecito saperlo.
Ora, CERCHIO, classico esempio di gatto fobico, con una storia che non è quella che ci si immaginava, viaggia all'esterno della Reggia dove ha numerosi punti cibo di cui usufruire, ma ancora non si fida. Tranne in due casi è rimasto sempre invisibile.
Ma non mi preoccupo, o rimarrà mezzo nomade nei pressi della Reggia, fino a tranquillizzarsi e metabolizzare gli usi e costumi del posto o scenderà sotto al fosso dove sicuro si aggregherà ai gatti della famosa vicina del fosso (quella di PAPERINO e UEBI, per intenderci).
Bisogna avere pazienza, molta, con CERCHIO moltissima. E' una partita a scacchi che solo il gatto ha il potere di giocare, fino a vincerla.
Nella mia mente mi sono fatto un film: CERCHIO, adottato piccolissimo, forse anche troppo piccolo e non socializzato ha vissuto di paura nella casa degli adottanti. Poi è riuscito a fuggire, la fame lo ha fatto avvicinare ad una colonia felina, anche se mi lascia perplesso che si sia fatto avvicinare e toccare, ma l'ho fatto anche io senza rimetterci dita.
Poi il nuovo cambio, da decidere ancora se gradito o meno.
Ma con i gatti bisogna essere ottimisti, pensano e sanno comunque decidere le situazioni più convenienti a loro; bisogna avere solo tanta, ma tanta, pazienza.
Ciao CERCHIO, ancora non ti do il benvenuto tra i Gatti della Reggia fino a quando non sarai più visibile, a toccarti non ci penso neppure.
Decidi per il tuo meglio, ma ricordati, dove vedi che ci stanno gatti significa che lì i gatti stanno bene!
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