Ottobre 2020
Colpito al cuore adotto dalle Premiate Officine ASL di Collestrada il terzo gatto della storia.
I primi erano due catorci che non erano riusciti ad adottare: il primo, VITTORIO, un gatto adulto, quasi vecchio, forastico e FIV positivo. L'unica soluzione per toglierlo dalla gabbia, dopo svariati mesi di detenzione era quella di trovare una Colonia compiacente; finì alla Colona Vecchia e morì dopo un paio di anni a quella Nuova.
Il secondo era lo scarto di una cucciolata che marciva da solo in gabbia da tre mesi dopo che i fratellini erano stati adottati, LIQUIRIZIA; uno scarto in tutti i sensi e FIV positivo pure lui. La sua vita fu breve ma, spero, felice alla Reggia.
La terza, tanto per cambiare, è un catorcio pure lei. Recuperata dopo un trauma da investimento da cui è rimasta ipovedente, raffreddata e con la tigna.
A distanza di 21 giorni riconosce l'umano che le ha fatto due coccole e comincia a pregare "Capo, Capo, portami via di qua!"
Fu portata via dall'umano mosso a compassione e ora vive la sua vita beata, seppur ipovedente e con rinite cronica, alla Reggia.
La micia si chiama BORA, la leggenda narra che fosse stata recuperata mezza tritata, a Fontana, sul versante opposto di Monte Malbe, insieme ad un fratellino tigrato, apparentemente sano e subito adottato.
BORA è una gatta eccezionale e sprizza gratitudine ogni volta che mi vede; ho fatto un buon affare!
P.S. Dopo altri 15 giorni dentro allo stesso gabbione era tornato il fratellino tigrato adottato, restituito perché aveva preso la tigna.
Stavolta ho rifiutato l'affare...
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