domenica 13 marzo 2022

LA CLASSE INDISCIPLINATA

 





LA CUCCIA DEL CAPO







"1, 2, 3.... 55, 56... 57, 58... 59! Ci sono tutti!... Come 59? Ieri erano 57!!!"

Bei tempi quelli della Colonia Vecchia, a parte i nuovi, costanti abbandoni che ti costringevano ogni volta ad aggiornare il registro mentale delle presenze, i gatti erano immancabilmente tutti presenti. Se uno mancava era un brutto presagio.

Ora siamo meno della metà, il numero giusto per gestire al meglio una colonia felina, gli abbandoni sono decisamente più rari, ma quello che manca è la costanza della presenza al pasto quotidiano.

Probabilmente c'è più abbondanza di cibo e con le crocchette sempre disponibili anche chi ritarda sa di avere il pasto assicurato.

Comunque il fatto che all'ora convenuta ne trovi in colonia solo la metà, e dopo lunghi e ripetuti richiami si arrivi a due terzi o tre quarti dei residenti la cosa mi inquieta.

Certo, ora stano il mezzo al nulla e hanno più spazio per delimitare il proprio territorio, ma mi sembra che alcuni giochino a fare i pionieri del West e abbiano colonizzato zone decisamente lontane ed impervie.

Alcuni si sono spostati a Ovest, nella ex vigna del convento, altri pochi a Sud, nel castagneto, qualcuno sta a Est, in piena macchia, e altri a Nord, nei paraggi del campo del contadino. 

Ma ora la grossa migrazione di felini riguarda la direzione Nord-Est, in mezzo ad una intricatissima macchia, regno di cinghiali e di qualcosa che ha attirato l'attenzione dei gatti, e deve essere molto interessante a giudicare dal numero dei migranti.

Non li vedo arrivare da là; il gatto è furbo e cerca di mischiare le carte facendo finta di arrivare da altre parti. Così pure quando se ne vanno; scendono a Nord e quando sono sicuri di non essere visti piegano verso Est. 

Ma non è questo il punto.

Tenere sempre i conti di quanti giorni dura l'assenza di quel gatto o dell'altro è cosa difficile. Per fortuna ci sono giorni che, come d'incanto si presentano tutti, nessuno escluso, compresi i ritardatari cronici. 

Penso che la casetta nel bosco, a differenza della Colonia Vecchia, stia diventando sempre più un punto di appoggio anziché la residenza, e credo che lo sia diventata anche per numerosi gatti randagi inselvatichiti o ex abbandoni timidi che orbitano nel Monte. 

Finirà come alle vecchie scuole elementari che il Maestro Capo gattaro si presenterà con penna e registro di colonia alla mano a fare l'appello giornaliero e tutti i presenti allo scandire del loro nome si dovranno alzare in piedi e gridare "Presente!"

Ma a loro interesserà solo la ricreazione...



 "Pfreffente!"
"CORNIOLA! Non si risponde con la bocca piena!"
(foto di repertorio)

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