LA CUCCIA DEL CAPO
E’ successo ancora: la variabile impazzita che fa saltare
tutte le statistiche.
Con NUVOLA (o VIRNA/VIRNO) il fatto ci poteva anche stare,
era solo la seconda volta che mi abbandonavano un gatto già sterilizzato in
Colonia.
Cinque anni prima era successo con QUADRI (più noto come
PALLUCCHINO), ma almeno avevano lasciato un biglietto con su scritto che era un
maschio già sterilizzato, anche se lo avevo sospettato dalla garza elastica ancora stretta alla zampa anteriore destra.
Poi è di nuovo successo con NUVOLA, senza biglietto però!
NUVOLA prima subì l’onta del nome femminile VIRNA, ma a
tutti gli effetti è un gatto dolcissimo e mancava degli attributi visibili al
gatto adulto per determinarne il sesso. Poi, ad un’ispezione più accurata,
VIRNA si è dimostrata un maschio sterilizzato: VIRNO!
E’ stato BAIOCCO a intervenire – Capo, se continui a
chiamarlo VIRNO quello cambia colonia!
Fortuna che l’amica Monica ci ha messo involontariamente la
pezza : – Ma chi è questa nuvola di gatto?
E NUVOLA fu!
Ora: è risaputo che determinare il sesso dei gattini è una
cosa alquanto difficoltosa, a meno che siano tricolori, ma in un gatto già
adulto e vaccinato sembrerebbe cosa elementare.
La morfologia (intesa come osservazione dell’aspetto
esteriore del soggetto), l’atteggiamento e la caratterialità sono già segnali
sufficienti a riconoscere il sesso del felino, anche se non socializzato, la
classica palpata sotto la coda, la prova finale. Se si manifesta il benché minimo
dubbio poi c’è pure l’osservazione accurata della zona genitale del soggetto
incriminato, ove possibile, e qui il margine di errore si azzera.
Micia (la consorte) conscia del fatto che una volta su tre
sbaglio il sesso del gatto, e conseguentemente il nome (esempi lampanti sono
RINGO, CORNIOLA, AGHI -da AGATA- POLVERE e BERETTA, che hanno mantenuto
comunque il nome assegnato) mi consigliò di chiamare tutti gli incerti ANDREA.
Una buona idea: ANDREA I, ANDREA II e via discorrendo, ma
inattuabile, perlomeno in Colonia.
Ve l’immaginate il lancio del bocconcino preceduto dal nome
del destinatario: - ANDREA! – si accenderebbe una zuffa epica tra tutti gli
ANDREA con feriti e contusi per un misero cubetto di mortadella. Quindi
proposta bocciata.
Ma il problema non è il nome, ma la variabile impazzita che
ha voluto che il gatto abbandonato in Colonia dopo NUVOLA fosse TOSCA.
Allo studio morfologico del soggetto fu subito battezzato
senza ombra di dubbio FOSCO.
La palpata sotto la coda evidenziò la mancanza di due
necessari attributi al fine di mantenere il nome assegnato. Anche l’esame
visivo confermò che di testicoli non ce n’era traccia. Quindi: TOSCA.
Fino a ieri mattina.
La signora TOSCA è stata accompagnata alla sterilizzazione
per scoprire che è un maschio già sterilizzato ed operato in maniera
ineccepibile, manco il chirurgo plastico Pitanguy sarebbe stato capace di un
simile capolavoro!
Ora, mi domando come possa capitare che consecutivamente
vengano abbandonati due gatti adulti ex domestici e già sterilizzati nella
stessa colonia: la famosa variabile impazzita che d’ora in avanti sovvertirà il
protocollo di riconoscimento della Colonia Nuova!
Ma il malcapitato felino bianco e nero ha minacciato azione
legale per danni fisici, comportamentali e morali.
Siamo arrivati comunque ad un compromesso, con la preziosa
mediazione dell’avvocato SERPOTTO: TOSCA diventerà TOSCO e, se il suo carattere
sarà compatibile con i gatti della Reggia, visto che in Colonia manifesta
problemi di adattabilità, rimarrà vita natural durante in famiglia.
Benvenuto FOSCO/TOSCA/TOSCO!
TOSCO ha preso possesso del "suo" letto |
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