ORESTE
Solo, brutto e asociale ORESTE è un cucciolo ‘donato’ alla
Colonia Nuova con la solita tecnica dell’abbandono nel bosco il dicembre 2010.
Si adatta subito alla vita della comunità: il cibo e le
comode cucce di polistirolo vincono la sua asocialità nei confronti dei
colleghi ma non degli umani. Inavvicinabile, quindi intoccabile è stato un vero
problema la sua sterilizzazione, tantochè il Capo, quasi quasi, è tentato di soprassedere. Ma in Colonia sono tutti sterilizzati,
SAETTA compreso, quindi scatta l’orgoglio e la ‘tigna’ di voler sterilizzare anche
il terribile grigio.
Missione compiuta col modico costo di un paio di falangi
sfettucciate. Vi svelo un piccolo segreto: per il Capo la gabbia da cattura è
uno strumento da principianti, da non addetti ai lavori, lui i gatti li
acchiappa a mani nude e li schiaffa dentro al trasportino. Quando lo vedete con
le dita fasciate e sanguinolente potete immaginare cosa sia successo.
Viene il terribile morbo della primavera del 2011, alcuni
colleghi ci rimettono la pelle, ORESTE ne è investito in pieno e il Capo
comprende le sue condizioni di moribondo quando riesce ad accarezzarlo dentro la
cuccia. Lo acchiappa e lo porta dai veterinari che riescono nel miracolo.
ORESTE è salvo, ma si porterà dietro, come gli altri pochi colleghi scampati
alla morte, un raffreddore cronico che ancora gli fa seminare putridi liquidi
in ogni posto.
Segue una vita da convalescente perenne alla Colonia. Sempre
diffidente, sempre più asociale, sempre inguaribilmente affamato ma muto: mai
un miagolio viene proferito dalla sua bocca.
Alla fine dell’inverno 2014 il Capo nota che il piccolo
ORESTE, rimasto indietro di un paio di taglie rispetto ai suoi coetanei, è
dimagrito in maniera preoccupante. Poi l’inappetenza: sintomo di estremo
allarme e una diarrea tra le più tremende mai viste ed odorate a Monte Malbe.
ORESTE è ancora agonizzante col rosario tra le zampe e il Capo
riesce ad acciuffarlo e trasportarlo di nuovo dai veterinari che quando lo vedono
e lo associano alla belva che avevano già curato anni addietro fanno finta di
chiudere per ferie.
Ma il Capo corrompe tutto lo staff e ORESTE torna nella stanza
degli infetti a massacrare mani laureate in medicina veterinaria.
Lo restituiscono al Capo ancora in vita ma con una nuova
diagnosi: problemi di assorbimento intestinale, per tutta la vita dovrà
assumere un certo farmaco per uso umano. ORESTE viene quindi trasferito alla
Reggia dove scopre i divani vicino al termosifone acceso, le sedie appoggiate
al termosifone acceso, il termosifone acceso e il caldo del sole estivo
rimandato dai pavimenti esterni. Incredibilmente da quel momento ORESTE scopre
l’uso della parola con miagolii che sembrano ululati e vengono emessi esclusivamente in piena notte.
Alla Reggia viene denominato con ben due soprannomi: ORESTE
dei Miracoli e ORESTE il meteorologo, quando si appoggia al termosifone spento
state sicuri che la temperatura calerà bruscamente!
A proposito, ORESTE ha pure un altro nomignolo, stavolta
affibbiatogli dai veterinari:
Chiunque, ma mai più ORESTE!
ORESTE versione Avvoltoio alla Colonia Nuova - Giugno 2013 |
ORESTE versione Avvoltoio domestico alla Reggia - Marzo 2014 |
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