COMINCIAMO COI FUNERALI
Mi sbagliai di grosso: non fu
per niente un inverno tranquillo.
Le grane iniziarono appena
prima di Natale. La solita gattara pazza ci scaricò in Colonia, col consenso
del Capo, un micro micio dell’età apparente di una decina di mesi che sembrava
ritardato nella crescita per via di sofferenze patite in gioventù. In realtà
aveva otto anni ed era afflitto da mille patologie.
Purtroppo per lui il Capo non
aveva ancora cominciato a trasferire alla Reggia i bisognosi, eccezion fatta
per OLIVA, pochi anni prima.
Visse con noi una decina di
mesi, dignitosamente, senza lamentarsi ed adattandosi subito ai nostri usi e
costumi. Ci raccontò che era uno dei pochi sopravvissuti di una colonia felina di
periferia sterminata a suon di bocconi avvelenati e bastonate. Qui da noi si
sentiva più tranquillo e, finalmente, poteva prendere il sole senza temere di
venire cacciato o ammazzato.
A sentire le sue storie mi
veniva sempre la pelle d’oca e mi trovai, addirittura, a ringraziare in
silenzio i miei ex proprietari che avevano avuto almeno il buonsenso di
abbandonarmi qua.
Morì una notte di ottobre
dell’anno successivo, improvvisamente, nella sua cuccia mentre dormiva.
Poche settimane prima era morta
pure SMERALDINA, la figlia del precedente Capocolonia SMERALDONE e di ALALA’.
L’insufficienza renale la consumava piano piano e il Capo dovette prendere, per
la prima volta, una triste e gravosa responsabilità.
- Cominciamo coi funerali – si
espresse con me un pomeriggio.
Lo osservai senza dirgli nulla,
ma sapevo che aveva ragione.
Oramai eravamo una trentina in
Colonia e, secondo le sue previsioni, saremmo aumentati notevolmente con
l’arrivo della primavera e l'estate.
Secondo le sue statistiche almeno tre, quattro
gatti all’anno sarebbero morti.
Statistiche ottimistiche, purtroppo smentite
nel futuro.
SMERALDINA alla Colonia Vecchia - Novembre 2007 |
SCIPIONE alla Colonia Vecchia - Maggio 2008 |
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