ARRIVA L'INVERNO (finalmente)
Finalmente arriva l’inverno,
temuto da tutti per le temperature siberiane di Monte Malbe che gelano ogni
giorno l’acqua delle nostre ciotole e pure quella della fontanella, rendendola
inutilizzabile.
Temuto per la neve e la paura
di rimanere isolati e senza cibo, anche se il Capo può muoversi agevolmente in
fuoristrada.
Temuto dai più giovani e dai
nuovi arrivi perché l’inverno è la stagione delle sterilizzazioni di massa.
Temuto dai più vecchi e
cagionevoli di salute che hanno il timore di non superarlo.
Adorato solo, ed
esclusivamente, da me in qualità di Capocolonia.
Le attività sono ridotte al
minimo indispensabile, cessano gli abbandoni e non devo istruire i nuovi arrivati. Posso
finalmente dormire e riposarmi, in attesa della temuta primavera che riporta
lavoro, responsabilità ed abbandoni.
Amo passare le mie giornate
nella cuccia personale a poltrire e se non c’è tramontana, ma un pallido sole,
mi sdraio su una panchina di cemento a scaldare le ossa e a sentire gli oziosi
discorsi degli altri.
Uno su tutti tiene banco.
Il Capo ha promesso di cambiare
registro con i nuovi piccoli che abbandoneranno. Ignoriamo come, sappiamo solo
che ci sta lavorando alacremente.
- Dalla prossima primavera non
avrete più micro pulciosi tra i piedi! – ha assicurato.
Che fine gli faccia fare è un
mistero.
- Ve li riporterò su solo se
non li avranno adottati e, comunque, già vaccinati!
- Per noi puoi anche tenerteli!
– risponde la cortese BOMBONA.
- No! Qui avranno comunque
altre chance per l’adozione!
- Mah…
La pigrizia la fa da padrona,
se ne accorgono anche i pettirossi che cominciano ad avvicinarsi sempre più
alle ciotole con le crocchette, ignorando il mortale pericolo che sfidano:
ATTILA.
La piccola gatta rossa, dopo
aver assaggiato il sangue del Capo, è diventata una spietata cacciatrice.
Passeri, pettirossi, merli e tutto quanto si muova e non sia più grande di un
gatto costituiscono il suoi bersagli.
Non passa giorno che non
riporti alla Colonia qualche cadavere o esserino ancora agonizzante.
- E’ la Legge della Natura! –
dicono tutti, ma non sono d’accordo.
Sarebbe come giustificare il
cane che ti piomba in Colonia e uccide un paio di colleghi.
Io sono sempre stato per il
quieto vivere, campa e lascia campare in pace il prossimo.
Ma non posso redarguire
pubblicamente ATTILA, sono cosciente che la caccia è nel DNA dei felini, poi
già ci pensa il Capo al riguardo.
Ogni volta che trova il
cadavere di una preda in Colonia si incazza con ATTILA, e magari la colpevole è
ALALA’, e la punisce pubblicamente: niente bocconcino premio.
Il bocconcino premio è una sua
nuova istituzione; non perché ce lo meritiamo, ma vuole abituarci a prendere il
bocconcino giornalmente per poterci somministrare medicine che mai prenderemmo
senza l’inganno.
Cominciò proprio quel dicembre,
doveva fare una massiccia campagna di sverminazione e non sapeva come diavolo
fare per distribuire le pasticche annienta parassiti intestinali.
Una mattina ebbe
l’illuminazione, casuale: venne a farci una visita straordinaria e si appoggiò
al muretto per fare colazione con un sandwich ben farcito.
PACCOLINO, curioso, gli si fece
vicino e cominciò ad annusargli la mano.
Il Capo gli appoggiò sul
muretto una briciola della prelibatezza appena sporcata di maionese.
L’espressione estasiata di
PACCOLINO attirò l’attenzione degli altri che circondarono il Capo e lo
ridussero alla fame.
Dopo due giorni, alla fine del
pasto, ci mostrò una scatolina di plastica con qualcosa dentro e gridando:
- BOCCONCINO! BOCCONCINO!!! CHI VUOLE IL
BOCCONCINO??? – stile mercato del pesce.
PACCOLINO fu il primo
beneficiario in assoluto del cubetto di mortadella, a seguire tutti gli altri
che si erano avvicinati curiosi ed attratti dal fragrante profumo formando una
coda degna dell’Ufficio Postale di San Marco. Il Capo sorrideva, soddisfatto.
Dopo una settimana di
bocconcino giornaliero a base di mortadella cambiò il menù: fettine di tenero
prosciutto crudo elegantemente arrotolate con ripieno di Drontal in
compressa, abilmente camuffato.
I vermi furono debellati.
Anche i miei…
La piccola ATTILA in attesa della prossima preda Colonia Vecchia - Ottobre 2007 |
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