lunedì 5 gennaio 2015

STORIA DELLA COLONIA





ARRIVA L'INVERNO (finalmente)




Finalmente arriva l’inverno, temuto da tutti per le temperature siberiane di Monte Malbe che gelano ogni giorno l’acqua delle nostre ciotole e pure quella della fontanella, rendendola inutilizzabile.
Temuto per la neve e la paura di rimanere isolati e senza cibo, anche se il Capo può muoversi agevolmente in fuoristrada.
Temuto dai più giovani e dai nuovi arrivi perché l’inverno è la stagione delle sterilizzazioni di massa.
Temuto dai più vecchi e cagionevoli di salute che hanno il timore di non superarlo.
Adorato solo, ed esclusivamente, da me in qualità di Capocolonia.
Le attività sono ridotte al minimo indispensabile, cessano gli abbandoni e non devo istruire i nuovi arrivati. Posso finalmente dormire e riposarmi, in attesa della temuta primavera che riporta lavoro, responsabilità ed abbandoni.
Amo passare le mie giornate nella cuccia personale a poltrire e se non c’è tramontana, ma un pallido sole, mi sdraio su una panchina di cemento a scaldare le ossa e a sentire gli oziosi discorsi degli altri.
Uno su tutti tiene banco.
Il Capo ha promesso di cambiare registro con i nuovi piccoli che abbandoneranno. Ignoriamo come, sappiamo solo che ci sta lavorando alacremente.
- Dalla prossima primavera non avrete più micro pulciosi tra i piedi! – ha assicurato.
Che fine gli faccia fare è un mistero.
- Ve li riporterò su solo se non li avranno adottati e, comunque, già vaccinati!
- Per noi puoi anche tenerteli! – risponde la cortese BOMBONA.
- No! Qui avranno comunque altre chance per l’adozione!
- Mah…
La pigrizia la fa da padrona, se ne accorgono anche i pettirossi che cominciano ad avvicinarsi sempre più alle ciotole con le crocchette, ignorando il mortale pericolo che sfidano: ATTILA.
La piccola gatta rossa, dopo aver assaggiato il sangue del Capo, è diventata una spietata cacciatrice. Passeri, pettirossi, merli e tutto quanto si muova e non sia più grande di un gatto costituiscono il suoi bersagli.
Non passa giorno che non riporti alla Colonia qualche cadavere o esserino ancora agonizzante.
- E’ la Legge della Natura! – dicono tutti, ma  non sono d’accordo.
Sarebbe come giustificare il cane che ti piomba in Colonia e uccide un paio di colleghi.
Io sono sempre stato per il quieto vivere, campa e lascia campare in pace il prossimo.
Ma non posso redarguire pubblicamente ATTILA, sono cosciente che la caccia è nel DNA dei felini, poi già ci pensa il Capo al riguardo.
Ogni volta che trova il cadavere di una preda in Colonia si incazza con ATTILA, e magari la colpevole è ALALA’, e la punisce pubblicamente: niente bocconcino premio.
Il bocconcino premio è una sua nuova istituzione; non perché ce lo meritiamo, ma vuole abituarci a prendere il bocconcino giornalmente per poterci somministrare medicine che mai prenderemmo senza l’inganno.
Cominciò proprio quel dicembre, doveva fare una massiccia campagna di sverminazione e non sapeva come diavolo fare per distribuire le pasticche annienta parassiti intestinali.
Una mattina ebbe l’illuminazione, casuale: venne a farci una visita straordinaria e si appoggiò al muretto per fare colazione con un sandwich ben farcito.
PACCOLINO, curioso, gli si fece vicino e cominciò ad annusargli la mano.
Il Capo gli appoggiò sul muretto una briciola della prelibatezza appena sporcata di maionese.
L’espressione estasiata di PACCOLINO attirò l’attenzione degli altri che circondarono il Capo e lo ridussero alla fame.
Dopo due giorni, alla fine del pasto, ci mostrò una scatolina di plastica con qualcosa dentro e gridando:
 - BOCCONCINO! BOCCONCINO!!! CHI VUOLE IL BOCCONCINO??? – stile mercato del pesce.
PACCOLINO fu il primo beneficiario in assoluto del cubetto di mortadella, a seguire tutti gli altri che si erano avvicinati curiosi ed attratti dal fragrante profumo formando una coda degna dell’Ufficio Postale di San Marco. Il Capo sorrideva, soddisfatto.
Dopo una settimana di bocconcino giornaliero a base di mortadella cambiò il menù: fettine di tenero prosciutto crudo elegantemente arrotolate con ripieno di Drontal in compressa, abilmente camuffato.
I vermi furono debellati.
Anche i miei…

La piccola ATTILA in attesa della prossima preda
Colonia Vecchia - Ottobre 2007

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