Più che un soprannome è l'attribuzione d'ufficio del cognome, un po' come si faceva anticamente in campagna che da una particolare dote, abilità o difetto del capofamiglia nasceva nel villaggio un nuovo cognome, trasmissibile per eredità a tutti i figli maschi.
Così FAGIOLINO è diventato FAGIOLINO Rubbagalline.
Come la faina, che studia attentamente il contadino quando entra nel pollaio e alla prima distrazione ci si intrufola, uscendo con una gallina che si dimena tra le fauci, FAGIOLINO Rubbagalline è diventato espertissimo di orari, movimenti rivelatori, usi, costumi e concessioni alla Reggia, rumore di apertura di scatolette dal contenuto prelibato e bustine con tanto sughino e teneri bocconcini che puntualmente elargisco alla Tribù di quelli che sono in credito con la fortuna e alla Tribù di quelli che "forse non arrivo a domani".
FAGIOLINO Rubbagalline ausculta attentamente, anche se è all'esterno. Poi magicamente appare all'interno (forse nel pollaio c'è una falla) e si fionda tra i bisognosi intorno al piattino con la prelibatezza. Riesce ad agguatarne un pezzo, di solito il più grosso, e miracolosamente riappare all'esterno mentre lo divora (dove cazzo starà 'sta falla!?).
Considerando che i creditori della fortuna e quelli con la scadenza oramai superata sono lenti (per ovvi motivi) FAGIOLINO Rubbagalline riesce a ripetere l'impresa per almeno 3 volte.
Una strage nel pollaio...
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