Breve storia di un gatto che voleva solo essere lasciato in pace.
13 Gennaio 2012: una signora arriva in Colonia con in braccio una giovane gatta simil certosina dicendo che l'ha trovata che vagava spaesata in mezzo alla strada poco sotto alla Colonia. Conosco la signora e so che non racconta balle, prendo in carico la gatta e la introduco nell'ambiente della Colonia. E' un poco spaesata, ma per nulla timorosa degli altri gatti. Ben tenuta e per niente famelica: sicuro un freschissimo abbandono.
La gatta viene battezzata GORGONZOLA, non ricordo perché, ma non esiste una linea di nomi dedicata ai formaggi freschi, stagionati o semi duri, e staziona 2-3 giorni in Colonia, per niente traumatizzata dall'abbandono.
Il quarto giorno è assente e mi arriva in Colonia un tizio mai visto, ma che so detenere gatti di sua proprietà in un bel pezzo di bosco proprio sotto la Colonia, a chiedere se per caso avessi visto una gatta certosina che era uscita dalla recinzione ed erano alcuni giorni che non la vedeva.
Annuisco e gli dico che da qualche giorno sta qua, ma proprio oggi è assente. Gli dico anche come è arrivata.
Non l'avessi mai fatto!
Il tizio diventa una belva e comincia a tirare giù tutti i santi del calendario perché non si possono e devono raccogliere i gatti che stanno in giro se non sono in difficoltà.
Concordo con lui e gli spiego la situazione; sia la signora che io credevamo fosse una gatta abbandonata da poco e lì di abbandoni se ne vedono tutti i mesi.
Non c'è verso. Lo rassicuro che se fosse tornata gliela avrei riportata subito ma lui inizia la sua ricerca chiamando a urla la gatta e continuando a smadonnare.
Non ebbi più notizie della gatta, non la rividi in Colonia e neppure seppi se fosse tornata all'ovile.
Comunque, visto il soggetto, un poco la capisco quella gatta...
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