LA CUCCIA DEL CAPO
A caccia di foto di gatti su Instagram (ce ne stanno bellissime!) la mia curiosità felina è andata a cercare notizie sulla situazione del randagismo felino nel mondo. Due gli esempi presi in considerazione, probabilmente nel mondo il problema randagismo felino non viene considerato o esposto nei social; il Giappone e gli USA.
Da quello che sono riuscito a capire, quindi passibile di revisione, in Giappone esiste quasi un culto del gatto randagio, forse perché le loro abitazioni hanno superfici modeste e non possono accoglierne. Esistono vaste zone dedicate ai gatti randagi, persino un'isola!, e tantissimi fotografi con l'hobby di immortalarli. Non ho capito come si muovano a livello di volontariato, e se esista, ma ho visto foto di gatti piccoli e adulti macilenti, gatte incinte o con numerosa prole al seguito e i gatti maschi quasi tutti interi. Sintomo che in quanto alla cultura della sterilizzazione sono messi peggio di noi.
Il secondo caso gli USA, nello specifico la grande metropoli New York. Non pensate che nelle megalopoli esistano solo palazzi, auto e umani frenetici che lavorano giorno e notte per la propria sopravvivenza! Esiste un sottobosco di animali randagi incredibile! Come incredibile è l'organizzazione che hanno in alcuni quartieri della città: Broocklyn, Queens, Manhattan... ma credo pure negli altri.
Non esistono le "nostre" colonie feline riconosciute ma i gatti si sistemano autonomamente in edifici abbandonati dove vengono seguiti da volontari definiti "alimentatori". A loro il compito di nutrirli e segnalare ad altri volontari che formano delle "squadre rescue", cioè di salvataggio, situazioni anomale: gatti malati, gatte incinte o da sterilizzare o gatti domestici scappati da recuperare.
Il lavoro dei "rescue" è preziosissimo; a New York (non so se anche in tutti gli USA) i gatti catturati dal servizio accalappiatori comunale vengono detenuti per 7 (credo) giorni. Se in questo lasso di tempo il proprietario non li reclama o non vengono adottati scatta l'eutanasia, anche se il gatto è in perfetta salute.
Dietro tutto questo lavoro di volontariato ci sono cliniche veterinarie convenzionate che curano e sterilizzano gatti a prezzi concordati, privati che sovvenzionano questa costosa macchina e associazioni animaliste che provvedono a fornire il cibo agli "alimentatori" e ad occuparsi delle adozioni di quei gatti che possono essere adottati, altrimenti c'è il ritorno nel punto dove il gatto era stato prelevato. Dalle foto e dai commenti dei volontari sono rimasto ammirato di come riescano a far funzionare meglio che possono questo meccanismo. Ci si riuscisse anche da noi sarebbe un mondo perfetto!
Per i curiosi posto il nominativo di alcuni utenti Instagram che seguo volentieri:
GIANNA -Che noia 'sto post, Capo! |
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