mercoledì 22 agosto 2018

GRATITUDINE FELINA (storia a lieto fine)







      LA CUCCIA DEL CAPO







L'anno scorso ricapitai* a una colonia felina alla ricerca del cucciolo UAUEI scomparso che un signore aveva notato là. Non si era sbagliato; UAUEI, un gattino troppo sociale per stare in una colonia felina, aveva il vizio di accompagnare gli umani che andavano a passeggio per Monte Malbe. 
Dopo pochi giorni UAUEI sparì di nuovo, stavolta definitivamente, e io tornai a visitare quella colonia stavolta armato di piatti e scatolette. Quello che avevo visto giorni prima non mi era piaciuto, gatti famelici e al limite della denutrizione e poco curati in generale, benché tutti sterilizzati. Uno di questi mi aveva colpito: un vecchietto nero tutto storto, col pelo sporco e disordinato e un ascesso già apertosi spontaneamente sotto la mandibola. Continuai per qualche tempo ad affacciarmi a quella colonia con la speranza di ritrovarci il piccolo scomparso e per nutrire gli altri adulti. Erano pochi e già li avevo battezzati per riconoscerli; sono quasi tutti bianconeri. L'ascesso del vecchio nero era spurgato e rimaneva solo una chiazza di pelle senza più il pelo.
*Conoscevo già quella colonia felina in terreno privato: una ventina di anni fa ci accompagnavo un'amica che ogni tanto ci portava del cibo, allora la situazione era peggiore. Un pomeriggio sentii dei deboli miagolii e dopo un'ora di ricerca scoprii che un gattino assai piccolo era finito dentro al tubo di una fognatura scendendo da un tombino aperto. Ancora qualcuno si starà chiedendo come mai dei vandali hanno demolito un paio di metri di fognatura. Ma il gattino fu salvato.
Con la speranza di ritrovare UAUEI, ma più che altro per nutrire i gatti e controllare la situazione, ci sono tornato saltuariamente e un pomeriggio ritrovo il vecchio nero, chiamato NONNI, di nuovo con l'ascesso in bella vista nello stesso punto.
-Prepara i tuoi stracci, domani cambi vita - gli prometto, e il giorno dopo lo rapisco e me lo porto a casa per curarlo.
Avevo solo il timore che un gatto anziano, sempre vissuto alla "diocisalvi" all'aperto potesse essere insofferente alle mura domestiche.
Timore infondato: NONNI, oltre a collaborare fattivamente alle cure al suo ascesso (mai più ripresentatosi), si affeziona in maniera morbosa alla sedia con cuscino vicino al termosifone caldo eleggendola suo domicilio esclusivo.
Da allora NONNI (detto Magnaedorme e Decupito) ha messo il naso all'aperto solo una manciata di volte e ha differenziato i suoi posti preferiti.
NONNI è un gatto anziano che ha subito un trauma violento al muso, probabilmente un calcio, e ha la parte destra visibilmente disassata  e l'occhio destro perennemente aperto ma non vedente per danni al nervo ottico. Ma mangia senza problemi masticatori e ha assorbito tutti gli orari, abitudini e riti del piano alto della Reggia che divide con l'altra ipovedente PIMPI.
Ha un solo difetto, ma perdonabile, se trova la sua personale cassettina igienica già utilizzata da un altro gatto fa la cacca sul bordo della stessa; qualche volta cade dentro, altre fuori.
Ma la particolarità che lo rende unico, anche in mezzo a più di 40 gatti, è che ogni volta che mi vede o sente passare alza la testa e fissandomi con quell'occhio aperto e vitreo fa un cordialissimo "RRRRMEOOOO!" di gratitudine.


NONNI a marzo 2018 appiccicato al termosifone caldo

Maggio 2018 - Il cestino col cuscino sul tavolo è più comodo e dominante

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