LA CUCCIA DEL CAPO
Abbastanza spesso mi capita di avvistare gatti sconosciuti
nei pressi della Colonia. Talvolta li intravedo solo in quel frangente, poi
svaniscono nel nulla. Altre li rivedo, magari a distanza di mesi, ma oramai li
ho schedati mentalmente e so riconoscerli. Penso sempre che siano gatti di
proprietà che stanno facendo il loro giretto di perlustrazione, stavolta magari
un poco più lungo e ardito. Se li avvisto per diverse volte ne ho la
certezza. Mica ho il monopolio dei gatti
a Monte Malbe! Pochi lo sanno ma ci stanno almeno altre tre colonie sparse per
il monte e seguite da appassionati. Quando avvisto il gatto per la prima volta ho subito un pensiero
negativo: un altro poveraccio abbandonato in cerca di nuova fortuna. Se è un
adulto mi limito a chiamarlo e fargli sentire la mia voce, solo per abituarlo e
cercare di farlo arrivare in Colonia a nutrirsi. Non è semplice, i gatti
abbandonati da poco sono timorosi e spaventati dal nuovo ambiente e,
giustamente, hanno eliminato ogni forma di fiducia verso gli umani. Comunque, fatto
sta che ogni anno avvisterò almeno una decina di gatti sconosciuti e che non
bazzicano poi la Colonia.
Da molto tempo ho il sospetto, e alla Colonia Vecchia ne
avevo anche la certezza, che esista una sorta di Colonia parallela a quella che
vive nella casetta del bosco. Una
Colonia fantasma, che si muove solo nell’oscurità della notte e viene a
nutrirsi alle ciotole esterne delle crocchette. Ultimamente il consumo è
aumentato a dismisura e non a causa dell’istrice Odoacre e la sua famigliola,
oramai tappati nella loro tana per l’inverno.
La cosa un poco mi preoccupa, anche se non si sono finora
verificati gli episodi di conferma della sua esistenza come alla Colonia
Vecchia: gatte sconosciute che portano i loro piccoli a svezzarsi e li abbandonano là senza darmi il tempo di
sterilizzarle oppure cadaveri di gatti sconosciuti rinvenuti dentro le cucce che
avevano scelto come loro ultima dimora. La preoccupazione più grande è quella
di sapere che esistano gatte nomadi non sterilizzate, che prolifichino come natura
comanda e che non prendano la sana abitudine di accompagnarmi i loro piccoli in
Colonia per affiliarli. Continuo a
versare crocchette nelle ciotole esterne sicuro che quando meno me lo aspetto
arriverà la cucciolata tutta baldanzosa a chiedere anche un poco di umido. E’
già successo con SAETTA e suo fratello GENNARO, portati dalla mamma
SILVESTRINA, con CINQUINA, portata dalla mamma CINQUANTA e forse anche con
altre gatte che ho erroneamente creduto abbandonate direttamente con la prole.
Solo un dubbio mi lascia timoroso e perplesso: non è mica
che alla Colonia Notturna Parallela bazzichi un altro Capo e un giorno me lo
ritrovo alla casetta a lamentarsi della mancanza di una macchinetta per farsi
il caffè espresso e di un distributore automatico di sigarette?
Comunque quella del caffè sarebbe una buona idea.
P.S. A pezzo scritto oggi ho avuto una sorpresa in Colonia.
Una bellissima (non esagero!) gatta bianca con sfumature rossicce a pelo lungo,
già avvistata per la prima volta la settimana scorsa, è uscita dalla casetta,
impaurita dalla mia presenza, ma sono sicuro che sia rimasta nei paraggi a
controllare la situazione. Vedremo gli sviluppi, ciucciando un Pocket Coffee
con relativa sigaretta in accompagnamento.
GENNARO, fratello del noto SAETTA, con la classica caratteristica della famiglia: la punta della coda bianca. Colonia Vecchia - Luglio 2007 |
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