DUE INDAGINI
- CAPPERI E ALICI -
di Andrea Gamilleri (e l'ignoto gattaro)
5a puntata
Iniziamo la lettura domenicale con un minuto di
raccoglimento per l’ultimo caduto per FIP alla Reggia: ARTURO.
Poi cinque minuti di preghiere affinché il capo sia accorto
e non faccia da vettore portandocela su in Colonia come sgraditissimo regalo.
E sì: Houston… abbiamo un problema, e serio!
5)
- Porto buone nuove! - informo Maria Grazia.
- Si va a peccare insieme, stasera?
- Sì! Mettiti in tiro! Un vestitino corto
corto e attillato e un paio di tette belle piene! Vieni qua, ninfomane!
La illumino sulle mie deduzioni.
- Se al gatto rosso portava 120 grammi di
crocchette al giorno e, ogni tre giorni, Miriam ne comperava una confezione da
2 chili, che fine facevano i 1600 grammi avanzati?
- E’ un test per misurare il quoziente di
intelligenza? - risponde perplessa.
- E… - la incalzo - che fine facevano le
scatolette di umido che comprava? Visto che non le portava al gatto rosso.
- Questa donna ha una relazione clandestina
con altri felini.
- Brava! – mi complimento - E noi li dobbiamo
trovare!
- Perché?
- Se troviamo quei gatti, stai sicura che
troviamo pure la sua abitazione. Oggi pomeriggio mi metto in caccia.
- Vai a catturare e torturare tutti i gatti
della zona?
- Non ne ho bisogno. Come vicini di casa ho
l’anagrafe felina della città - riferendomi agli uffici dell’associazione
animalista “Progetto Pogo” che occupano l’altra parte del vecchio convento dove
abito.
Al pomeriggio mi affaccio negli uffici di
“Progetto Pogo”.
- Ciao Anna! Avrei bisogno di una piccola
consulenza sui felini.
- Ti sei convertito?» chiede sorpresa Anna,
la nuova segretaria della capa Serena, mia amica.
- Crocchette White Cat - illustro.
- Prodotto di media fascia e media qualità,
molto venduto nei supermercati. Noi non le utilizziamo.
- Bocconcini SuperMiao - continuo.
- Un vero veleno per i gatti. Prodotto di
infima qualità e bassissima fascia di prezzo. Si trova, per fortuna, solo in
pochi supermercati - risponde.
- Ma, Andrea, se hai intenzione di adottare
un micio, ti procuro io un po’ di cibo adeguato.
- Non sono diventato pazzo. Niente gatti a
casa mia. Volevo solo capire se era cibo per gatti di casa o randagi.
Anna mi guarda perplessa e curiosa.
- E’ una semplice curiosità - puntualizzo.
- E’ cibo per gatti randagi. I
bocconcini SuperMiao li utilizzano alcune gattare indipendenti di Perugia.
Dicono che costi meno di 30 centesimi di Euro a scatoletta.
- 28 centesimi, in promozione - la informo,
scontrino alla mano - Anna, quante
colonie feline ci sono nella zona vicino a Piazza del Grifo?»
- Noi abbiamo la colonia dei Giardini del
Fronte ma, sicuramente ce ne staranno altre, più piccole. Dovresti chiedere ad
Assunta, la responsabile della colonia del Fronte, ma la trovi solo la mattina.
In colonia, naturalmente.
- Avete ricevuto qualche segnalazione di
gatti abbandonati o rimasti chiusi in casa nella zona di Piazza del Grifo?
Anna ci pensa un attimo - No. Solo un gatto
investito. Dovrebbe essere ancora ricoverato alla struttura sanitaria di
Quattrostrade.
Me ne vado visibilmente soddisfatto, non ho
ancora nulla in mano ma sono un inguaribile ottimista. Talmente ottimista che
telefono alla mia fidanzata Eleonora per uccidere la serata.
- Vaffanculo… - Clik. La sua risposta.
Scatta il piano di emergenza.
- Ciao Gabriella!
- Stasera non è serata, ti avverto - la sua
risposta.
- Apposta, ti chiamo per raddrizzartela!
Pensa… una bella cenetta intima… noi due soli… poi, magari…
- Guarda che sono incazzata come un treno!
Non so se ti convenga!
- Conviene a te - le sussurro da consumato
marpione.
Rimaniamo d’accordo per vederci alle 21,00.
Ho tre ore da inventarmi. Mi siedo sul divano del salone a leggere le fotocopie
degli articoli delle pagine del quotidiano strappate da Miriam.
Il primo articolo riguarda un tamponamento
tra tir in autostrada, vicino Vicenza, con numerose auto coinvolte e il
bilancio di tre morti e una decina di feriti.
improbabile
che fosse interessata a ciò
Lo archivio tra i non interessanti.
Il secondo parla di una rissa, sempre col
morto, fuori da una discoteca nella provincia di Roma. Il morto è un rumeno di
25 anni.
Ci rifletto sopra e lo archivio tra quelli da
verificare.
Passo a un caso di malasanità a Potenza. Una
ottuagenaria muore dopo un intervento chirurgico.
ma che
cazzo operi a 83 anni!
Archiviato tra i non interessanti.
Segue la morte, per overdose, di tre giovani
veneziani per una partita di eroina tagliata male.
tre di
meno
Commento
cinicamente e archivio tra i non interessanti.
Una
rapina a una gioielleria dove ci scappa il morto, il rapinatore. Un rapinatore di
27 anni di colore, già arrestato in passato per altri piccoli reati e, ora,
grazie a qualche sconto di pena, di nuovo libero di tornare a rapinare.
Inauguro la pila degli interessanti.
Altri due articoli di nera, stavolta senza
morti e senza troppe indicazioni.
Vengono archiviati tra i non interessanti.
L’ultimo articolo mi colpisce.
Il ritrovamento, a Varese, del cadavere di
una giovane donna, una ragazza, di colore. Sicuramente una prostituta, uccisa e
parzialmente bruciata in un campo della periferia. Sembra che le abbiano
amputato l’ultima falange delle dita delle mani per non farla identificare, con
delle tronchesi. Ma gli inquirenti sono ottimisti per l’identificazione in
quanto la ragazza aveva una malformazione al piede destro, tre dita attaccate tra
loro e, il fatto che gli assassini le abbiano amputato le dita, significa che
la donna era stata schedata.
Interessante, ma non vedo connessione.
La sera, al ristorante, Gabriella è veramente
incazzata nera.
stasera
non si scopa
- Che problema ti perseguita? - le chiedo.
- Mi stanno per togliere l’indagine sull’impiegata
di banca scomparsa.
- Perché ?
- Perché quello stronzo di Tommasi, che sta
indagando sull’investimento di una donna da parte di un pirata della strada, ha
trovato dei punti di contatto tra la sua e la mia indagine.
Tommasi è un nuovo, giovane e rampante
ispettore di Polizia, suo collega, e che non le è risultato simpatico sin dal
primo momento. Lui l’ha soprannominata Ispettrice Lesbo, per i suoi molteplici
interessi sessuali e lei lo chiama apertamente Sissy per il fatto che gira
sempre con un fiore infilato nell’occhiello della sua giacca. Non si sopportano
e fanno di tutto per danneggiarsi ed ostacolarsi. Per quello che so Tommasi è
un poliziotto veramente in gamba se poi sia gay oppure no sono cazzi
squisitamente suoi.
- Spiegati meglio.
- Tra le telefonate fatte e ricevute dalla
donna investita, Agnese Martelli, si chiama, anzi chiamava, visto che è morta,
compare più volte il numero dell’impiegata scomparsa e, il suo nome Francesca de
Paoli, è presente nella rubrica del suo telefonino.
- Hai potuto controllare se anche nel
telefonino dell’impiegata è presente il numero dell’investita?
- No! Il telefonino è scomparso con la De
Paoli. Ho controllato i tabulati delle chiamate del telefono dell’ufficio ma il
numero di Agnese non è presente.
- Mica avrai fatto qualche passo falso
nell’indagine?
- C’è stato un problema, ma non è dipeso da
me. Ho chiesto il sequestro del computer dell’impiegata, il magistrato me l’ha
negato, non so perché. Ora che è venuta fuori questa connessione il magistrato
ha firmato, ma il computer ha avuto un guasto improvviso, dicono in banca, e gli
hanno sostituito l’hard disk. Tutto perso.
- Se il computer è inserito in una rete, come
penso, ci dovrebbero ancora essere le tracce del lavoro fatto nel server.
- Stranamente c’è stato un problema anche lì.
Hanno fatto una manutenzione sbagliata e cancellato parte delle registrazioni
di tutti i computer. Ci credi alle coincidenze?
- No. Credo che in banca stiano nascondendo
qualcosa.
- Quello che ho pensato dal primo momento –
annuendo - Una cosa che non sai è che l’appartamento della De Paoli è stato
perquisito da qualcuno prima che ci arrivassimo noi e, questo l’ho saputo da
poco anche io, anche l’appartamento della Martelli è stato perquisito da
sconosciuti. Qualcuno sta cercando qualcosa.
- Chi era la donna investita? - domando.
- Una segretaria amministrativa del ‘Centro
Sostegno Immigrati Clandestini’.
- Gli immigrati clandestini hanno un centro
di sostegno? Ma… se sono clandestini!
- E’ una creazione di Don Bajocco. Li aiuta a
regolarizzare la loro posizione e a inserirli nella nostra società.
- Don Bajocco?
- Don Dante Baldocchi, un prete soprannominato
Don Bajocco per il suo terreno attaccamento al vile denaro. Anni fa ha avuto
problemi con la giustizia per dei casi di riciclaggio di denaro sporco e usura.
- E… - domando.
- E ne è uscito pulito. Don Bajocco è un
potente e ammanicato con molti politici - mi illumina - Penso pure che vogliano
passare il caso a Tommasi perché è uno più malleabile e pronto al compromesso
della sottoscritta.
- Provate a lavorare insieme! - dico
commettendo l’errore che mi costa la scopata serale. Gabriella si incazza
ancora di più e, preso il caffè, mi saluta con un buffetto sulla guancia di una
violenza inaudita e se ne torna a casa sua, da sola.
vaffanculo alla mia curiosità
Alle 10,30 sono alla colonia dei Giardini del
Fronte e conosco la responsabile Assunta, una segaligna e burbera sessantenne
con l’espressione incazzata ma dolce e paziente con i gatti. Mi presento.
- Mi ha chiamato Anna ieri sera, perché vuole
sapere dei gatti?
- Sto cercando una donna - le rispondo.
- E cosa c’entrano i gatti?
- Li nutriva.
- E perché ora non li nutre più?
- Quello che voglio scoprire.
- E’ della polizia?
- Più o meno…
- Capito, Polizia Veterinaria - guardandomi
con una punta di ammirazione.
- Appena ho finito qua l’accompagno – dice - ora
mi aiuti, prenda quelle due taniche e vada a riempirle d’acqua alla fontanella
là sopra. Eseguo l’ordine e torno con le due taniche piene di acqua e una
monetina da 10 centesimi di euro trovata vicino alla fontanella.
- Ora, per favore, mi porti il sacco della
spazzatura al cassonetto lì in fondo.
Obbedisco mentre mentalmente mando tutti gli
accidenti possibili ai gatti randagi.
- Grazie! - fa con un raro sorriso - Ora mi
segua - inforcando una bicicletta.
- L’accompagno in auto.
- Niente auto. Nel vicoletto non entra.
Ha perfettamente ragione. In Via della
Trottola il Range non entra neppure smontato pezzo per pezzo. Parcheggio nella
piazzetta all’inizio della via. Assunta chiama i gatti, arrivano quattro
randagi di numero e comincia a distribuire crocchette e piattini con l’umido
delle scatolette.
- Sono solo quattro? - chiedo perplesso.
- Ora sì! Fino all’altro ieri ce n’erano
altri due.
- Che fine hanno fatto?
- Ricoverati. Una era incinta ed è stata
sterilizzata, un altro ha beccato una brutta malattia. Questi non sono gatti
vaccinati, difficile che se la cavi.
- Allora erano sette!
- Perché sette? - chiede mentre apre una
scatoletta.
- Quattro più i due ricoverati e quello
investito.
Mi guarda in maniera strana.
- Chi gliel’ha detto che è stato investito un
gatto?
- Anna, ieri.
- Ahhh… capito! Non è di questa colonia - mentre versa la scatoletta in due piatti di
plastica bianchi.
- Veniamo a noi. Chi dava da mangiare a
questi gatti?
- Una ragazza, mi hanno detto.
- Chi gliel’ha detto?
- Quella signora che sta uscendo dal portone
- risponde indicandomi una donna di mezza età che porta un sacchetto con la
spazzatura.
Raggiungo la signora e le chiedo della
ragazza. Mi racconta che ogni giorno dà da mangiare ai gatti ma da circa una
settimana è assente.
- E’ andata in vacanza?
Non lo sa, ma sa che si chiama Miriam e che
abita al secondo piano del civico numero 4, il portoncino proprio dietro a me. Le
mostro l’identikit e la signora la riconosce e comincia a preoccuparsi.
- E’morta? - chiede con espressione
preoccupata.
Nego con il capo.
- Allora ha combinato qualcosa!
- Neppure. La sto cercando perché è una
probabile testimone.
- Di cosa?
- Incidente stradale.
La signora si tranquillizza.
La ringrazio e controllo i nomi sui quattro
campanelli del civico 4. Il quarto campanello ha la targhetta con su scritto
‘MIRIAM FALCINELLI’. Suono. Una volta, due, tre, ma nessuno risponde. Spingo il
portoncino e mi accorgo che non ha la serratura ma un semplice fermo basculante composto da un’asta e una
farfalla di ferro che basta girare per aprire il portoncino. Dentro al buio e
piccolo pianerottolo ci stanno le cassette delle lettere. In quella di Miriam
ci sono diversi depliant pubblicitari e la fattura del gas metano. Esco di
nuovo nella via e osservo le finestre del secondo piano. Ci stanno dei panni
stesi.
brutto segno
Se parti per una vacanza non lasci i panni
stesi. Resisto alla tentazione di salire al secondo piano e bussare alla porta.
Me ne vado ringraziando Assunta e la vicina
di Miriam ma tornerò.
Mentre cerco di raggiungere l’ufficio nel
momento di punta del traffico faccio una piccola constatazione.
ma il
gatto rosso, che fine ha fatto?
Non che mi interessino particolarmente i
felini e le loro condizioni di salute, ma il gatto rosso di Piazza del Grifo è
scomparso lo stesso giorno di Miriam. Urge un rapido controllo. Chiamo Anna
agli uffici di ‘Progetto Pogo’.
- Ciao Anna. Una cortesia. Mi potresti
descrivere il gatto che hanno investito
a Piazza del Grifo?
- Rufus! Un bel gattone rosso a pelo lungo.
tombola! …Rufus?
- I danni per l’urto con l’auto – continua - sono
di poco conto. Ma il poverino ha una sindrome vestibolare in fase acuta ed è
quella che stiamo curando giù alla struttura sanitaria.
- Sindrome vestibolare? - chiedo lumi.
- Sì. E’ un otite piuttosto acuta, una specie
di labirintite, per renderti meglio l’idea. Il gatto rosso aveva problemi
deambulatori e di equilibrio, ecco perché è stato investito. Ora stiamo
cercando il suo proprietario.
- Ha un proprietario?
- Da come è tenuto sembrerebbe più un
randagio, ma ha un collare rosso con un ciondolo con stampato RUFUS. Purtroppo
non c’è né l’indirizzo né il telefono del proprietario.
- Ti ringrazio.
beh…
almeno il gatto l’ho trovato!
ARTURO - L'ultima perdita della Reggia |
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