domenica 23 agosto 2015

IL SOLARIUM LETTERARIO




DUE INDAGINI

- CAPPERI E ALICI - 
di Andrea Gamilleri (e l'ignoto gattaro)
5a puntata





Iniziamo la lettura domenicale con un minuto di raccoglimento per l’ultimo caduto per FIP alla Reggia: ARTURO.
Poi cinque minuti di preghiere affinché il capo sia accorto e non faccia da vettore portandocela su in Colonia come sgraditissimo regalo.
E sì: Houston… abbiamo un problema, e serio!

5)

- Porto buone nuove! - informo Maria Grazia.
- Si va a peccare insieme, stasera?
- Sì! Mettiti in tiro! Un vestitino corto corto e attillato e un paio di tette belle piene! Vieni qua, ninfomane!
La illumino sulle mie deduzioni.
- Se al gatto rosso portava 120 grammi di crocchette al giorno e, ogni tre giorni, Miriam ne comperava una confezione da 2 chili, che fine facevano i 1600 grammi avanzati?
- E’ un test per misurare il quoziente di intelligenza? - risponde perplessa.
- E… - la incalzo - che fine facevano le scatolette di umido che comprava? Visto che non le portava al gatto rosso.
- Questa donna ha una relazione clandestina con altri felini.
- Brava! – mi complimento - E noi li dobbiamo trovare!
- Perché?
- Se troviamo quei gatti, stai sicura che troviamo pure la sua abitazione. Oggi pomeriggio mi metto in caccia.
- Vai a catturare e torturare tutti i gatti della zona?
- Non ne ho bisogno. Come vicini di casa ho l’anagrafe felina della città - riferendomi agli uffici dell’associazione animalista “Progetto Pogo” che occupano l’altra parte del vecchio convento dove abito.
Al pomeriggio mi affaccio negli uffici di “Progetto Pogo”.
- Ciao Anna! Avrei bisogno di una piccola consulenza sui felini.
- Ti sei convertito?» chiede sorpresa Anna, la nuova segretaria della capa Serena, mia amica.
- Crocchette White Cat - illustro.
- Prodotto di media fascia e media qualità, molto venduto nei supermercati. Noi non le utilizziamo.
- Bocconcini SuperMiao - continuo.
- Un vero veleno per i gatti. Prodotto di infima qualità e bassissima fascia di prezzo. Si trova, per fortuna, solo in pochi supermercati - risponde.
- Ma, Andrea, se hai intenzione di adottare un micio, ti procuro io un po’ di cibo adeguato.
- Non sono diventato pazzo. Niente gatti a casa mia. Volevo solo capire se era cibo per gatti di casa o randagi.
Anna mi guarda perplessa e curiosa.
- E’ una semplice curiosità - puntualizzo.
       - E’ cibo per gatti randagi. I bocconcini SuperMiao li utilizzano alcune gattare indipendenti di Perugia. Dicono che costi meno di 30 centesimi di Euro a scatoletta.
- 28 centesimi, in promozione - la informo, scontrino alla mano        - Anna, quante colonie feline ci sono nella zona vicino a Piazza del Grifo?»
- Noi abbiamo la colonia dei Giardini del Fronte ma, sicuramente ce ne staranno altre, più piccole. Dovresti chiedere ad Assunta, la responsabile della colonia del Fronte, ma la trovi solo la mattina. In colonia, naturalmente.
- Avete ricevuto qualche segnalazione di gatti abbandonati o rimasti chiusi in casa nella zona di Piazza del Grifo?
Anna ci pensa un attimo - No. Solo un gatto investito. Dovrebbe essere ancora ricoverato alla struttura sanitaria di Quattrostrade.
Me ne vado visibilmente soddisfatto, non ho ancora nulla in mano ma sono un inguaribile ottimista. Talmente ottimista che telefono alla mia fidanzata Eleonora per uccidere la serata.
- Vaffanculo… - Clik. La sua risposta.
Scatta il piano di emergenza.
- Ciao Gabriella!
- Stasera non è serata, ti avverto - la sua risposta.
- Apposta, ti chiamo per raddrizzartela! Pensa… una bella cenetta intima… noi due soli… poi, magari…
- Guarda che sono incazzata come un treno! Non so se ti convenga!
- Conviene a te - le sussurro da consumato marpione.
Rimaniamo d’accordo per vederci alle 21,00. Ho tre ore da inventarmi. Mi siedo sul divano del salone a leggere le fotocopie degli articoli delle pagine del quotidiano strappate da Miriam.
Il primo articolo riguarda un tamponamento tra tir in autostrada, vicino Vicenza, con numerose auto coinvolte e il bilancio di tre morti e una decina di feriti.
improbabile che fosse interessata a ciò
Lo archivio tra i non interessanti.
Il secondo parla di una rissa, sempre col morto, fuori da una discoteca nella provincia di Roma. Il morto è un rumeno di 25 anni.
Ci rifletto sopra e lo archivio tra quelli da verificare.
Passo a un caso di malasanità a Potenza. Una ottuagenaria muore dopo un intervento chirurgico.
ma che cazzo operi a 83 anni!
Archiviato tra i non interessanti.
Segue la morte, per overdose, di tre giovani veneziani per una partita di eroina tagliata male.
tre di meno
Commento cinicamente e archivio tra i non interessanti.
Una rapina a una gioielleria dove ci scappa il morto, il rapinatore. Un rapinatore di 27 anni di colore, già arrestato in passato per altri piccoli reati e, ora, grazie a qualche sconto di pena, di nuovo libero di tornare a rapinare.
Inauguro la pila degli interessanti.
Altri due articoli di nera, stavolta senza morti e senza troppe indicazioni.
Vengono archiviati tra i non interessanti.
L’ultimo articolo mi colpisce.
Il ritrovamento, a Varese, del cadavere di una giovane donna, una ragazza, di colore. Sicuramente una prostituta, uccisa e parzialmente bruciata in un campo della periferia. Sembra che le abbiano amputato l’ultima falange delle dita delle mani per non farla identificare, con delle tronchesi. Ma gli inquirenti sono ottimisti per l’identificazione in quanto la ragazza aveva una malformazione al piede destro, tre dita attaccate tra loro e, il fatto che gli assassini le abbiano amputato le dita, significa che la donna era stata schedata.
Interessante, ma non vedo connessione.
La sera, al ristorante, Gabriella è veramente incazzata nera.
stasera non si scopa
- Che problema ti perseguita? - le chiedo.
- Mi stanno per togliere l’indagine sull’impiegata di banca scomparsa.
- Perché ?
- Perché quello stronzo di Tommasi, che sta indagando sull’investimento di una donna da parte di un pirata della strada, ha trovato dei punti di contatto tra la sua e la mia indagine.
Tommasi è un nuovo, giovane e rampante ispettore di Polizia, suo collega, e che non le è risultato simpatico sin dal primo momento. Lui l’ha soprannominata Ispettrice Lesbo, per i suoi molteplici interessi sessuali e lei lo chiama apertamente Sissy per il fatto che gira sempre con un fiore infilato nell’occhiello della sua giacca. Non si sopportano e fanno di tutto per danneggiarsi ed ostacolarsi. Per quello che so Tommasi è un poliziotto veramente in gamba se poi sia gay oppure no sono cazzi squisitamente suoi.
- Spiegati meglio.
- Tra le telefonate fatte e ricevute dalla donna investita, Agnese Martelli, si chiama, anzi chiamava, visto che è morta, compare più volte il numero dell’impiegata scomparsa e, il suo nome Francesca de Paoli, è presente nella rubrica del suo telefonino.
- Hai potuto controllare se anche nel telefonino dell’impiegata è presente il numero dell’investita?
- No! Il telefonino è scomparso con la De Paoli. Ho controllato i tabulati delle chiamate del telefono dell’ufficio ma il numero di Agnese non è presente.
- Mica avrai fatto qualche passo falso nell’indagine?
- C’è stato un problema, ma non è dipeso da me. Ho chiesto il sequestro del computer dell’impiegata, il magistrato me l’ha negato, non so perché. Ora che è venuta fuori questa connessione il magistrato ha firmato, ma il computer ha avuto un guasto improvviso, dicono in banca, e gli hanno sostituito l’hard disk. Tutto perso.
- Se il computer è inserito in una rete, come penso, ci dovrebbero ancora essere le tracce del lavoro fatto nel server.
- Stranamente c’è stato un problema anche lì. Hanno fatto una manutenzione sbagliata e cancellato parte delle registrazioni di tutti i computer. Ci credi alle coincidenze?
- No. Credo che in banca stiano nascondendo qualcosa.
- Quello che ho pensato dal primo momento – annuendo - Una cosa che non sai è che l’appartamento della De Paoli è stato perquisito da qualcuno prima che ci arrivassimo noi e, questo l’ho saputo da poco anche io, anche l’appartamento della Martelli è stato perquisito da sconosciuti. Qualcuno sta cercando qualcosa.
- Chi era la donna investita? - domando.
- Una segretaria amministrativa del ‘Centro Sostegno Immigrati Clandestini’.
- Gli immigrati clandestini hanno un centro di sostegno? Ma… se sono clandestini!
- E’ una creazione di Don Bajocco. Li aiuta a regolarizzare la loro posizione e a inserirli nella nostra società.
- Don Bajocco?
- Don Dante Baldocchi, un prete soprannominato Don Bajocco per il suo terreno attaccamento al vile denaro. Anni fa ha avuto problemi con la giustizia per dei casi di riciclaggio di denaro sporco e usura.
- E… - domando.
- E ne è uscito pulito. Don Bajocco è un potente e ammanicato con molti politici - mi illumina - Penso pure che vogliano passare il caso a Tommasi perché è uno più malleabile e pronto al compromesso della sottoscritta.
- Provate a lavorare insieme! - dico commettendo l’errore che mi costa la scopata serale. Gabriella si incazza ancora di più e, preso il caffè, mi saluta con un buffetto sulla guancia di una violenza inaudita e se ne torna a casa sua, da sola.
 vaffanculo alla mia curiosità

Alle 10,30 sono alla colonia dei Giardini del Fronte e conosco la responsabile Assunta, una segaligna e burbera sessantenne con l’espressione incazzata ma dolce e paziente con i gatti.  Mi presento.
- Mi ha chiamato Anna ieri sera, perché vuole sapere dei gatti?
- Sto cercando una donna - le rispondo.
- E cosa c’entrano i gatti?
- Li nutriva.
- E perché ora non li nutre più?
- Quello che voglio scoprire.
- E’ della polizia?
- Più o meno…
- Capito, Polizia Veterinaria - guardandomi con una punta di ammirazione.
- Appena ho finito qua l’accompagno – dice - ora mi aiuti, prenda quelle due taniche e vada a riempirle d’acqua alla fontanella là sopra. Eseguo l’ordine e torno con le due taniche piene di acqua e una monetina da 10 centesimi di euro trovata vicino alla fontanella.
- Ora, per favore, mi porti il sacco della spazzatura al cassonetto lì in fondo.
Obbedisco mentre mentalmente mando tutti gli accidenti possibili ai gatti randagi.
- Grazie! - fa con un raro sorriso - Ora mi segua - inforcando una bicicletta.
- L’accompagno in auto.
- Niente auto. Nel vicoletto non entra.
Ha perfettamente ragione. In Via della Trottola il Range non entra neppure smontato pezzo per pezzo. Parcheggio nella piazzetta all’inizio della via. Assunta chiama i gatti, arrivano quattro randagi di numero e comincia a distribuire crocchette e piattini con l’umido delle scatolette.
- Sono solo quattro? - chiedo perplesso.
- Ora sì! Fino all’altro ieri ce n’erano altri due.
- Che fine hanno fatto?
- Ricoverati. Una era incinta ed è stata sterilizzata, un altro ha beccato una brutta malattia. Questi non sono gatti vaccinati, difficile che se la cavi.
- Allora erano sette!
- Perché sette? - chiede mentre apre una scatoletta.
- Quattro più i due ricoverati e quello investito.
Mi guarda in maniera strana.
- Chi gliel’ha detto che è stato investito un gatto?
- Anna, ieri.
- Ahhh… capito! Non è di questa colonia  - mentre versa la scatoletta in due piatti di plastica bianchi.
- Veniamo a noi. Chi dava da mangiare a questi gatti?
- Una ragazza, mi hanno detto.
- Chi gliel’ha detto?
- Quella signora che sta uscendo dal portone - risponde indicandomi una donna di mezza età che porta un sacchetto con la spazzatura.
Raggiungo la signora e le chiedo della ragazza. Mi racconta che ogni giorno dà da mangiare ai gatti ma da circa una settimana è assente.
- E’ andata in vacanza?
Non lo sa, ma sa che si chiama Miriam e che abita al secondo piano del civico numero 4, il portoncino proprio dietro a me. Le mostro l’identikit e la signora la riconosce e comincia a preoccuparsi.
- E’morta? - chiede con espressione preoccupata.
Nego con il capo.
- Allora ha combinato qualcosa!
- Neppure. La sto cercando perché è una probabile testimone.
- Di cosa?
- Incidente stradale.
La signora si tranquillizza.
La ringrazio e controllo i nomi sui quattro campanelli del civico 4. Il quarto campanello ha la targhetta con su scritto ‘MIRIAM FALCINELLI’. Suono. Una volta, due, tre, ma nessuno risponde. Spingo il portoncino e mi accorgo che non ha la serratura ma un semplice  fermo basculante composto da un’asta e una farfalla di ferro che basta girare per aprire il portoncino. Dentro al buio e piccolo pianerottolo ci stanno le cassette delle lettere. In quella di Miriam ci sono diversi depliant pubblicitari e la fattura del gas metano. Esco di nuovo nella via e osservo le finestre del secondo piano. Ci stanno dei panni stesi.
 brutto segno
Se parti per una vacanza non lasci i panni stesi. Resisto alla tentazione di salire al secondo piano e bussare alla porta.
Me ne vado ringraziando Assunta e la vicina di Miriam ma tornerò.
Mentre cerco di raggiungere l’ufficio nel momento di punta del traffico faccio una piccola constatazione.
ma il gatto rosso, che fine ha fatto?
Non che mi interessino particolarmente i felini e le loro condizioni di salute, ma il gatto rosso di Piazza del Grifo è scomparso lo stesso giorno di Miriam. Urge un rapido controllo. Chiamo Anna agli uffici di ‘Progetto Pogo’.
- Ciao Anna. Una cortesia. Mi potresti descrivere il gatto  che hanno investito a Piazza del Grifo?
- Rufus! Un bel gattone rosso a pelo lungo.
 tombola! …Rufus?
- I danni per l’urto con l’auto – continua - sono di poco conto. Ma il poverino ha una sindrome vestibolare in fase acuta ed è quella che stiamo curando giù alla struttura sanitaria.
- Sindrome vestibolare? - chiedo lumi.
- Sì. E’ un otite piuttosto acuta, una specie di labirintite, per renderti meglio l’idea. Il gatto rosso aveva problemi deambulatori e di equilibrio, ecco perché è stato investito. Ora stiamo cercando il suo proprietario.
- Ha un proprietario?
- Da come è tenuto sembrerebbe più un randagio, ma ha un collare rosso con un ciondolo con stampato RUFUS. Purtroppo non c’è né l’indirizzo né il telefono del proprietario.
- Ti ringrazio.
beh… almeno il gatto l’ho trovato!


ARTURO - L'ultima perdita della Reggia

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