DUE INDAGINI
- CAPPERI E ALICI -
di Andrea Gamilleri (e l'ignoto gattaro)
4a puntata
- RaGatti una buona notizia!
- Hai perso il manoscritto da leggere, BAIOCCO?
- L’hai lasciato fuori stamattina e ora è fradicio e illeggibile?
- E’ fallito l’editore e possiamo rescindere il contratto?
- No, oggi il tempo è schifoso quindi niente bagnetto alla
troscia e tutti dentro alla casetta a leggere!
Un coro di disappunto sommerge il povero BAIOCCO.
- Preferite forse andare a fare i chierichetti alla Messa
delle 9?
La lettura ha inizio; una semplice minaccia tacita il popolo
felino delle Sacre Selve di Monte Malbe.
4)
- E’ questa la ragazza? - chiedo a Enzo
mostrandogli i filmati del supermercato.
- Proprio lei! Vedo che si è attivato subito!
- esclama bevendo il solito caffè sulla poltroncina gialla - Qualche novità?
- Al supermercato non conoscono il nome e il
cognome né dove abita. Confermano che non la vedono da sabato. Non è stata
sporta nessuna denuncia di scomparsa alla Polizia o ai Carabinieri. Ora
iniziamo la ricerca a tappeto nel quartiere.
- Con quanti uomini? - domanda.
- Saremo in tre. Non vogliamo sollevare
troppa attenzione, sarà una ricerca discreta. La ragazza le ha mai parlato di
un gatto?
- No. Non abbiamo parlato mai di gatti o di
altro, però…
- Però?
- Però, ogni giorno, portava una contenitore
con delle crocchette a un gatto randagio che sta spesso ai giardini qua
davanti.
- Che gatto?
- Un gatto rosso, un maschio, grosso, col
pelo lungo rosso e sempre intrecciato o sporco di olio motore delle auto.
- Gli lasciava solo le crocchette?
- Sì. Gli lasciava le crocchette nel
contenitore e spesso lo accarezzava e ci parlava.
- Ci parlava?
- Esatto. Parlava col gatto, ma non so cosa
gli dicesse. Secondo me lei veniva ai giardini prima per il gatto, poi per
portarmi il giornale.
- E ora? Il gatto?
- Anche lui è scomparso, da domenica, sarà
una coincidenza?
- Io non credo alle coincidenze – replico.
- Fa bene.
ora mi
tocca cercare pure un gatto rosso
Saluto Enzo e rimaniamo d’accordo che ogni
mattina, ai giardini, ci aggiorneremo sugli sviluppi della ricerca.
Finisco la mattinata a controllare la figlia
quindicenne del geometra Bucci mentre esce dalla scuola. Il pomeriggio inizio
le ricerche sul campo della ragazza scomparsa, insieme a Maria Grazia. Ci
muoviamo in maniera concentrica a partire da Piazza del Grifo. Il ragazzo di un
bar la riconosce, ogni tanto viene a prendere il cappuccino la mattina e, un
paio di volte, è venuta al pomeriggio a prendere un tè con un’amica. Non ne
conosce il nome e neppure dove abita. Ci facciamo descrivere l’amica. Circa 40
anni, mora, una bella signora, elegante, simpatica e single.
- Te l’ha detto lei che è single? - domando.
- No! Ma l’ho capito lo stesso, è tornata da
sola un paio di volte per agganciarmi.
- E… ti ha agganciato?
- Non potevo muovermi in libertà. C’era il
proprietario che è anche il padre della mia ragazza. Però, poi non l’ho più
rivista, né da sola né con l’amica della foto.
- Hai idea di chi possa essere?
- Buio pesto, purtroppo - risponde facendo
una smorfia di disappunto.
- Uomini… - commenta sottovoce Maria Grazia.
Continuiamo la ricerca nei vari esercizi
commerciali della zona, nulla di fatto.
La mattina successiva riprendiamo la ricerca
sul campo e un giovane edicolante di via delle Viole ci conferma di vedere ogni
mattina la ragazza, anche se negli ultimi giorni, gli sembra, non si sia fatta
viva.
- Prende sempre la ‘Gazzetta Umbra’ e, ogni
mercoledì, ‘Mercato Nazionale’ un settimanale di annunci vari a livello
nazionale - dice.
Ce ne facciamo dare una copia, è spesso quasi
come un elenco telefonico. Non sa come si chiami ma ricorda una cosa.
- Mesi fa – racconta - ha incontrato
casualmente un suo amico qua all’edicola. Si sono salutati calorosamente e lui
l’ha chiamata Miriam.
Appunto il nome Miriam sul block notes.
- Conosce questo ragazzo?
- No! L’avrò visto un paio di volte in tutto.
Dovrebbe essere uno studente universitario, ha l’accento calabrese.
vallo a
cercare uno studente universitario calabrese a Perugia, saranno diecimila
- Segni particolari? – continuo a domandare.
- Chi? - risponde.
- Il ragazzo.
- Ma… con tutte le belle donne che circolano
qua, secondo lei io mi metto a guardare uno studente calabrese? - mentre lo
dice lancia un’occhiata concupiscente a Maria Grazia che ricambia con un
sorriso di approvazione. Lo salutiamo e lo ringraziamo per la collaborazione,
Maria Grazia lo saluta e lo ringrazia promettendogli che domani mattina passerà
da lui a comprare il quotidiano.
- Donne… - commento sottovoce.
Continuiamo a cercare ma ci fermiamo dopo il
quarto caffè al bar e due monetine, solo centesimini di euro, abbandonate in
strada e raccolte dalle mie mani pietose.
- Se proseguiamo così moriamo intossicati
dalla caffeina - dico con una punta di preoccupazione.
- La caffeina è un ottimo eccitante - puntualizza
Maria Grazia - te la consiglio prima di un rapporto sessuale.
- Non ne ho bisogno - replico.
- Non sembrerebbe.
Tra battute e punzecchiature reciproche
concludiamo un’altra vana mattinata di ricerche.
- Qua non andiamo da nessuna parte – commento
- senza una bella botta di culo.
- Potresti cominciare col dare una botta a me
- Maria Grazia riesce a sfoggiare anche una voce con una sfumatura di
sensualità -Tanto per cambiare menù. Sempre a scopare con la donna del tuo
capo, non mi sembra corretto.
- Oleg non è il mio capo e Gabriella non è la
sua donna - esaurendo il discorso.
Il pomeriggio facciamo il punto della
situazione con Oleg.
- Sappiamo che è un fantasma di nome Miriam,
null’altro - commenta - dobbiamo
cambiare il metodo di ricerca.
- Come? – interviene Maria Grazia.
- Non lo so. Ma così non caviamo un ragno dal
buco. Dobbiamo guadagnarci anche gli altri 10.000 Euro.
- Sii propositivo, allora! - replico.
- Che so… concentriamoci sulle sue abitudini.
Abbiamo uno scontrino della spesa e sappiamo che compra regolarmente ‘Mercato
Nazionale’, cerchiamo qualche indizio lì.
Gli metto in mano l’ultimo numero di ‘Mercato
Nazionale’ e, quando Oleg vede la mole e lo sterminato numero di annunci per
pagina suggerisce - Concentriamoci sullo scontrino della spesa.
Passo la mattina seguente a dissezionare la
spesa del fantasma Miriam. Emmenthal svizzero, pane non meglio specificato,
insalata mista confezionata e pretagliata, caffè decaffeinato, patatine fritte
surgelate, detersivo liquido per piatti, acqua minerale naturale, yogurt ai
mirtilli con un miliardo e passa di Bifidobacterium, pasta formato torciglioni
in offerta speciale, banane, pile ministilo, crocchette White Cat da Kg.2, quattro
scatolette di bocconcini SuperMiao in offerta speciale e una pizza espresso
capperi e alici.
pizza espresso capperi e alici?
- Cos’è una pizza espresso? - chiedo a Maria
Grazia.
- Una pizza appena sfornata che ti porti via
in un contenitore termico e ti mangi a casa ancora calda.
- Quanto tempo ci mette una pizza così a freddarsi?
- Credo un quarto d’ora.
- Allora la ragazza abita a non più di dieci
minuti di strada dal supermercato. Maria
Grazia – continuo - te la mangeresti una pizza capperi e alici?
- Se mi porti fuori a cena mangio anche la
pizza baccalà e ricotta - facendomi
l’occhiolino.
Mentre
ci rifletto decido di scendere ai giardini da Enzo.
- Una domanda, Enzo - gli chiedo - ha detto
che la ragazza portava al gatto rosso delle crocchette. Solo crocchette o anche
una scatoletta di umido?
- Solo crocchette. In un contenitore di
polistirolo. Glielo lasciava sotto quella panchina e andava a fare la spesa.
Quando tornava il gatto le aveva terminate e lei toglieva il vassoio vuoto e lo
buttava o lo metteva nella busta della spesa - risponde.
- Quante crocchette?
- Non saprei - pensandoci un poco - forse un
etto, forse due, il vassoio era piccolo, tipo quelli per i formaggi tagliati e
confezionati.
Lo saluto e vado al supermercato. Appena il
direttore mi vede fa per fuggire via ma lo blocco.
- Devo parlare con le cassiere. Me le mandi
una per volta nel suo ufficio.
Dopo un’ora so che Miriam comprava sempre lo
stesso tipo di crocchette e sempre in confezione da Kg.2, una volta ogni tre
giorni circa. Le scatolette di umido, invece, le comprava quasi tutti i giorni
e cambiava spesso marca a seconda di quelle che erano in offerta e costavano
meno.
Prima di andarmene compro un sacchetto di
crocchette White Cat da Kg.2 e una fetta di gorgonzola confezionata in vassoio
di polistirolo.
Torno da Enzo.
- Come questo il vassoio? - gli chiedo.
Annuisce e mi guarda curioso.
Apro la confezione e gli porgo la fetta di
gorgonzola. Poi apro il sacchetto di crocchette e ne verso un po’ nel vassoio
vuoto.
- Era così la porzione? - domando.
- Forse un poco più abbondante…
Aggiungo altre crocchette.
- Così! Perfetto! - esclama.
Sorrido e rientro nel supermercato col
vassoio con le crocchette.
Appena mi vede, il direttore si rifugia nel
suo ufficio ma proseguo imperterrito verso il reparto ortofrutta. Mi impossesso
di una delle bilance e peso il contenitore con le crocchette.
124
grammi
Quando torno ai giardini vedo Enzo circondato
da uno stormo di piccioni impazziti mentre lui gli getta vicino delle manciate
di crocchette del sacchetto che avevo aperto.
- Sono animali splendidi! - commenta.
- Soprattutto ripieni - rispondo cinico e
torno nel mio ufficio.
Domenica, maledetta domenica... |
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