Lo sfortunato FIORINO degente alla Reggia - Novembre 2012 |
La storia de I Gatti di Monte Malbe, due bande di felini semirandagi che hanno adottato un umano in cambio della loro sussistenza giornaliera. (Vai a Presentazione)
lunedì 31 agosto 2015
domenica 30 agosto 2015
IL SOLARIUM LETTERARIO
DUE INDAGINI
- CAPPERI E ALICI -
di Andrea Gamilleri (e l'ignoto gattaro)
6a puntata
Ancora un minuto di raccoglimento per il povero PIPU e i soliti
cinque di preghiera affinché il Capo non ci faccia lo sgradito regalo.
Cominciano a diventare tristemente monotone queste domeniche
di lettura.
Consoliamoci col sesto capitolo di “Capperi e alici”
6)
Nel pomeriggio analizzo le fotocopie degli
articoli della pagina strappata dal secondo quotidiano, quello del giovedì.
-N°1 la scomparsa dell’impiegata di banca.
ma ha
una pagina riservata da più di dieci giorni e Miriam strappa solo questa?
da verificare.
-N°2 apertura al pubblico dei sotterranei
della cattedrale.
non interessante
-N°3 abbattimento delle querce alla Strada di
Ponte Rio.
non interessante
-N°4 rapina a mano armata alla tabaccheria di
Lacugnana.
non interessante
- N°5 arresto degli spacciatori magrebini.
non interessante
-N°6 manifestazione al Canile Municipale.
non interessante
-N°7 litigio con rissa al condominio di
Fontivegge.
non
interessante
-N°8 interpellanza al consiglio comunale
dell’Avv. Barbetti per la spesa, ritenuta eccessiva, per il conteggio dei
piccioni che popolano il centro storico.
5.000
Euro per contare quattro piccioni? Non facevano prima a sparargli? non
interessante, ma l’Avvocato Barbetti ha tutto il mio appoggio
-N°9 il famoso investimento della donna che
sta facendo lavorare Tommasi e incazzare Gabriella.
boh? da verificare
-N°10 conferenza della funzione sociale della
famiglia.
ma
vaffanculo! non interessante
- N°11 presentazione del nuovo libro di un
giallista perugino.
e chi
cazzo è? non interessante, anzi, da
verificare
-N°12 smarrimento di un cane di razza al
Percorso Verde.
1000 Euro
di ricompensa! beh, un gatto l’ho ritrovato…
l’animal-detective non interessante
con
‘sta pagina Miriam ci ha incartato il pesce per i gatti
La mattina, ai giardini, insieme al caffè do
a Enzo la buona novella.
- Ho ritrovato Rufus!
- E chi è? - risponde.
- Il gatto rosso! Quello a cui Miriam gli
portava le crocchette.
- Non si chiama Rufus - chiarisce dopo aver
sorseggiato il caffè.
- Eppure sulla targhetta del collare c’è
scritto Rufus.
- Si chiama Ughetto - mi illumina - la
ragazza, Miriam lo chiamava così. E lui accorreva sempre quando lo chiamava.
Poi, non porta né collare né medaglietta.
addio
animal-detective
Mortificato mi rifugio alla OSI e, in
segreteria vedo Maria Grazia impegnatissima col computer.
- Cosa fai?
- Scarico musica piratata su Internet - risponde
col sorriso furbetto. - Vuoi un cd pure tu?
- Fammene un paio di film porno.
- Agli ordini capo! - fa prontamente - Ma ci
vuole la penna. Che genere preferisci?
- Quello che piace a te. Che penna?
- La chiave USB! Più è grossa più film ti ci
metto.
- Bambola… - faccio ammiccante - ce l’ho una
penna bella grossa, ma non ti dico dove.
- Ci crederò solo quando la vedrò e toccherò!
- risponde passandosi la punta della lingua sulle inesistenti labbra - Doppie
penetrazioni vanno bene? Almeno cominci a farti l’idea…
La guardo perplesso.
- Un giorno noi due, ci dobbiamo fare una
bella chiacchierata.
- Sul letto mio o sul tuo? – risponde - Non
dirmi in auto, anche se ce l’hai bella grossa, che troppi ribaltabili ho
sfondato in vita mia…
Alzo gli occhi, arreso, e mi incammino verso
il mio ufficio.
- La penna! - mi ricorda Maria Grazia.
- Non ce l’ho.
- Ne prendo una dell’ufficio, vergine! Come
te!
Mi volto col dito medio della mano destra
alzato e vedo Maria Grazia che mi mostra la penna USB.
Mi blocco e la osservo attentamente. Un
parallelepipedo di plastica gialla con un rivestimento di metallo sormontato da
un anello sempre metallico.
- Cosa c’è scritto? - chiedo aguzzando la
vista.
- Nulla! - risponde Maria Grazia -E’ vergine!
- Sulla plastica! Sulla chiavetta!
Maria Grazia la osserva.
- Rufus. Forse è la marca.
- Rufus! Porca puttana!
- Non ti immagini quanto,caro…
- Rufus! - gridando gliela strappo dalle mani
e la osservo.
- Il ciondolo!
- Che ciondolo?
Afferro il telefonino e chiamo Anna a
‘Progetto Pogo’.
- Anna, ancora io, scusami, ma dove posso trovare
il gatto rosso investito?
- Ancora con questo gatto rosso? Ma… stai
bene, Andrea?
- Dov’è il gatto rosso? - domando ancora.
- Alla struttura sanitaria di Quattrostrade.
- Lo posso andare a visitare?
- Come no! - risponde perplessa - Cerca di
Carlo. E’ il responsabile sanitario.
- Grazie dolcezza! - chiudendo la
comunicazione.
- Una nuova fiamma o ti sei dato al
volontariato felino? - chiede Maria Grazia.
- Taci stolta! Sto lavorando per il tuo stipendio.
Accompagnami a Quattrostrade.
- Mi vuoi possedere e demolire i tuoi
ribaltabili?
- Ho l’auto dal gommista, sono a piedi.
Chiudi la baracca e andiamo con la tua.
- Paura di dover rifare anche la tappezzeria
dello scarrozza balena?
- Eleonora non è grassa! – puntualizzo – E’…
generosa.
- Generosamente abbondante di adipe - ribatte
la strega.
Quando salgo sulla sua fiammante Audi A1,
orribilmente di colore nera, noto lo strano portachiavi agganciato al
telecomando.
E’una specie di antistress di colore marrone scuro, morbido e gradevole
al tatto.
- Che materiale è? - domando mentre lo palpo.
- Pelle di pene, di negro - risponde
sorridendo.
- Ma vaffanculo e guida.
Nel tragitto le racconto del gatto rosso.
Alla struttura sanitaria di Quattrostrade ci
accoglie una dottoressa anziana, un’ ex infermiera in pensione, specifica, ora
volontaria di ‘Progetto Pogo’. Grazie alla sua esperienza, alla struttura,
l’hanno ‘promossa’ a dottoressa e si occupa dei ricoverati. Le chiedo di Rufus.
- Finalmente! – dice - E’ lei il
proprietario?
- No- rispondo pronto.
- Perché lo vuol vedere, allora?
- Devo verificare una cosa.
- Cosa?
Non rispondo. Arriviamo alla stanza di
degenza dei traumatizzati e in una gabbia vedo il gatto rosso che sonnecchia.
- E’ lui - la dottoressa-infermiera me lo
indica.
- Rufus… - lo chiamo con delicatezza - Rufus?
Ma Rufus non da segno di vita.
Cambio tattica.
- Ughetto!
Ughetto drizza le orecchie, volta il testone
peloso e fa - Rrmmiao!
- Ughetto! - esclamo soddisfatto.
- Allora è suo il gatto! - ribatte la
vecchiarda.
- No! - rispondo duro - Aveva un collare con
un ciondolo.
- Esatto - l’arpia, a cui non dovrei essere
rimasto proprio simpatico.
- Posso averlo?
- No - risponde dura.
- Perché?
- Perché il collare e il ciondolo sono del
gatto e, conseguentemente, del proprietario del gatto.
Maria Grazia capisce che la situazione sta
degenerando e interviene.
- Il gatto è suo.
La guardo storto ma mi fa l’occhiolino.
- Non si chiama Rufus. Si chiama Ughetto. Ha
visto come l’ha riconosciuto subito? - continua Maria Grazia.
La megera in camice bianco si allontana e
torna con un collare rosso e il ciondolo con la scritta Rufus. E’ una chiavetta
USB simile a quella che usava Maria Grazia. Ci scambiamo una rapida occhiata di
intesa.
Insieme al collare e al ciondolo appoggia sul
tavolo anche alcuni moduli e una penna, quella con l’inchiostro che serve per
scrivere.
- Firmi qua - dice.
- Perché? - domando.
- La ricevuta che ritira il collare e il
ciondolo. Il gatto rimane qua. Ancora non ha terminato la terapia.
Firmo i moduli e la befana mi chiede anche un
documento. Glielo porgo perplesso, lo prende
e lo fotocopia.
- A posto! - conclude restituendomi la patente - Il gatto
deve essere più curato, spazzolato e ogni mese deve mettere l’antipulci - il
tono sa di aperto rimprovero.
Salutiamo e
mentre ci involiamo verso la nostra sede, per l’euforia e la gioia del
successo, appoggio la mia mano sulla granitica coscia di Maria Grazia.
- Eccitato, eh?! Se vogliamo festeggiare come
si deve, c’è un motel tra due chilometri.
Ritraggo la mano.
Appena in ufficio passo il ciondolo-penna a
Maria Grazia.
- Sai cosa fare.
Senza una parola si siede alla sua scrivania,
accende il computer e inserisce la penna in una porta USB. Apre l’unità di
registrazione e compaiono diversi file Excel. Su ognuno c’è scritto un nome e
cognome straniero.
- Daniel Amara, Shaun Jaziri, Najeh Kundè,
Geremi Nyhati, Benedict Saidi, Stephen Ndo, Joel Motaeb, Mark Khumalo, Grégoire
Womé… chi cazzo sono? - le domando.
- Che ne so!
Apriamo il file Benedict Saidi e accanto al nome ci compare
una cifra con 11 numeri. Si tratta di una pagina con data, versamento, prelievo
e saldo. Numerose operazioni dal 5 settembre 2008 al 23 febbraio 2011 per un
saldo totale di 163.857,11 Euro.
Maria Grazia e io incrociamo gli sguardi,
perplessi.
Il file Shaun Jaziri parte dal 4 giugno 2008
e finisce al 28 febbraio 2011 con un saldo attivo di 403.558,73 Euro.
Continuiamo ad aprire i file e calcoliamo il
saldo totale in 2.390.419,97 Euro.
Maria Grazia si alza dalla poltroncina e
prepara due caffè.
- Grazie! Nascondi questa chiavetta che
domani spero di portarti la soluzione dell’enigma.
- Come farai?
- Stasera vado nella tana del lupo. Ora andiamo
a pranzo e aspettiamo Oleg.
Durante il pranzo spiego tutto a Oleg che
vuole vedere i file. In ufficio Maria Grazia glieli mostra.
- Questi sono estratti conto bancari
ricopiati su fogli Excel. Probabilmente i file originali sono protetti e non si
possono duplicare. Avete idea di chi possano essere?
Scuotiamo tutti e due il capo.
- Stasera vado a dare un’occhiata all’appartamento
di Miriam - commento.
- Forse sarebbe meglio avvertire la polizia -
interviene Maria Grazia.
- Perché? - le chiedo - Ancora non sappiamo
se Miriam sia in vacanza o meno o se sia stata lei a mettere il collare e il
ciondolo a Ughetto. Vado solo a dare un’occhiata, nulla di più.
Alle 19,00 sono davanti al portoncino
d’ingresso della palazzina in Via della Trottola. I panni sono ancora stesi alla
finestra e nessuna luce filtra dall’interno. Suono il quarto campanello ma non
ottengo nessuna risposta. Entro e mi chiudo alle spalle il portoncino. Al
pianerottolo del secondo piano si affacciano i portoncini di due appartamenti,
il primo è quello di Miriam Falcinelli. C’è un campanello pure qua. Lo suono e
spingo delicatamente il portoncino che si apre.
perché
non è chiuso a chiave?
Da una tasca estraggo due guanti di lattice e
me li calzo. Entro silenziosamente nell’appartamento accostando senza chiudere
il portoncino. Nell’appartamento aleggia un cattivo odore. Trovo l’interruttore
della luce e l’accendo. Mi accorgo subito che l’appartamento è stato già
visitato e perquisito.
Penso un attimo se sia il caso di chiamare
subito la polizia, ma soprassiedo.
Faccio un giro di perlustrazione per
verificare da dove venga il cattivo odore. Lo individuo nella pattumiera piena
per metà.
è
fuggita o è stata rapita?
Controllo il frigorifero che contiene poche
cose, tra cui un pezzo di formaggio ammuffito. Entro nella camera da letto.
Tutto in ordine, più o meno, ma non ci sono tracce di colluttazione o cadaveri
in giro. Solo l’armadio è aperto insieme a due cassetti della moderna
cassettiera. Anche il bagno è in ordine, ma lo sportello del mobile specchiera
è aperto. Mancano dentifricio e spazzolino.
è scappata, perché?
Torno in cucina e sul tavolo vedo le buste
della spesa. Le osservo perplesso. Dal portafogli estraggo la copia dello
scontrino della spesa e controllo. Manca la pizza espresso. Apro la pattumiera
ma non vedo il contenitore della pizza. Riapro il frigorifero e non c’è.
Neppure dentro al forno.
cazzo di fine ha fatto la pizza capperi e
alici?
Il mio pensiero viene interrotto da un
rumore.
CACAO prega il Signore di non essere in Colonia ad ascoltare queste porcherie |
sabato 29 agosto 2015
LE NOSTRE FOTO (segnaletiche)
QUESTURA DI PERUGIA
NOME - ORTICA
SESSO - M (sterilizzato)
ETA' - Classe 2014 (Deceduto 5 gennaio 2023 per probabile FIV)
RESIDENZA - Colonia Nuova di Monte Malbe
PROFESSIONE - Il nuovo sciupagatte di Monte Malbe
MANTELLO - Grigio tigrato
OCCHI - Due (verdi)
ZAMPE - Quattro
CODA - Sì (grigia tigrata)
CARATTERE - Non socievole
INTERESSI - Le gatte in generale
SEGNI PARTICOLARI - Vorrebbe fidarsi del Capo, ma dopo la sterilizzazione qualcosa glielo impedisce.
venerdì 28 agosto 2015
giovedì 27 agosto 2015
ARRIVI & PARTENZE
PIPU
E la vanga della Reggia non conosce attimo di sosta!
Stavolta è toccato a PIPU, ma era una morte annunciata, dovevo solo capire qual'era il momento per farlo addormentare risparmiandogli inutili sofferenze.
Ancora la FIP, ma stavolta in forma essudativa.
Che altro dire...
Ciao PIPU!
Il giovane PIPU nel luglio del 2013 |
mercoledì 26 agosto 2015
martedì 25 agosto 2015
GLI ADOTTATI
PALLETTA - MOLLY
Abbandoniamo -per poco- questa valle di lacrime per una storia a lieto fine.
PALLETTA fu abbandonata nell'agosto del 2008 alla Colonia Vecchia: piccola, sveglia e troppo socializzata.
La fortuna volle che una coppia si innamorasse follemente di lei, tanto da deciderne l'adozione.
PALLETTA da poco abbandonata - Agosto 2008 |
La fortuna volle ancora che rincontrassi la signora adottante la quale si è premurata di spedirmi foto recenti della micetta, che ora si chiama MOLLY.
MOLLY preoccupata al sentire nominare di nuovo la Colonia |
Beh, dopo sette anni direi che la piccola sia cresciuta e stia in buona salute!
In Colonia non ci torno! |
Ciao piccola MOLLY/PALLETTA!
Sapessi quanti altri gattini sono arrivati dopo te!
lunedì 24 agosto 2015
ARRIVI & PARTENZE
ARTURO
Non c'è storia: il 2015 è l'annus horribilis della Reggia, e ancora ce n'è di strada da fare per chiuderlo!
Stavolta è toccato ad ARTURO, già afflitto da altri mali è capitolato sotto gli spietati colpi della FIP: in 48 ore se n'è andato, compreso il tempo per addormentarlo.
Non so quante altre vittime mieterà la più bastarda malattia che a un felino possa capitare; un altro, PIPU, è già in lista di attesa e la vanga continua instancabilmente a scavare piccole fosse al cimitero degli animaletti di Monte Malbe.
Un grande saluto allo storto ARTURO, col rimpianto di non aver potuto fare null'altro di più.
Spero solo che per la fine dell'anno rimangano abbastanza gatti da darmi la forza di continuare a combattere e scrivere per loro.
Ciao ARTURO!
domenica 23 agosto 2015
IL SOLARIUM LETTERARIO
DUE INDAGINI
- CAPPERI E ALICI -
di Andrea Gamilleri (e l'ignoto gattaro)
5a puntata
Iniziamo la lettura domenicale con un minuto di
raccoglimento per l’ultimo caduto per FIP alla Reggia: ARTURO.
Poi cinque minuti di preghiere affinché il capo sia accorto
e non faccia da vettore portandocela su in Colonia come sgraditissimo regalo.
E sì: Houston… abbiamo un problema, e serio!
5)
- Porto buone nuove! - informo Maria Grazia.
- Si va a peccare insieme, stasera?
- Sì! Mettiti in tiro! Un vestitino corto
corto e attillato e un paio di tette belle piene! Vieni qua, ninfomane!
La illumino sulle mie deduzioni.
- Se al gatto rosso portava 120 grammi di
crocchette al giorno e, ogni tre giorni, Miriam ne comperava una confezione da
2 chili, che fine facevano i 1600 grammi avanzati?
- E’ un test per misurare il quoziente di
intelligenza? - risponde perplessa.
- E… - la incalzo - che fine facevano le
scatolette di umido che comprava? Visto che non le portava al gatto rosso.
- Questa donna ha una relazione clandestina
con altri felini.
- Brava! – mi complimento - E noi li dobbiamo
trovare!
- Perché?
- Se troviamo quei gatti, stai sicura che
troviamo pure la sua abitazione. Oggi pomeriggio mi metto in caccia.
- Vai a catturare e torturare tutti i gatti
della zona?
- Non ne ho bisogno. Come vicini di casa ho
l’anagrafe felina della città - riferendomi agli uffici dell’associazione
animalista “Progetto Pogo” che occupano l’altra parte del vecchio convento dove
abito.
Al pomeriggio mi affaccio negli uffici di
“Progetto Pogo”.
- Ciao Anna! Avrei bisogno di una piccola
consulenza sui felini.
- Ti sei convertito?» chiede sorpresa Anna,
la nuova segretaria della capa Serena, mia amica.
- Crocchette White Cat - illustro.
- Prodotto di media fascia e media qualità,
molto venduto nei supermercati. Noi non le utilizziamo.
- Bocconcini SuperMiao - continuo.
- Un vero veleno per i gatti. Prodotto di
infima qualità e bassissima fascia di prezzo. Si trova, per fortuna, solo in
pochi supermercati - risponde.
- Ma, Andrea, se hai intenzione di adottare
un micio, ti procuro io un po’ di cibo adeguato.
- Non sono diventato pazzo. Niente gatti a
casa mia. Volevo solo capire se era cibo per gatti di casa o randagi.
Anna mi guarda perplessa e curiosa.
- E’ una semplice curiosità - puntualizzo.
- E’ cibo per gatti randagi. I
bocconcini SuperMiao li utilizzano alcune gattare indipendenti di Perugia.
Dicono che costi meno di 30 centesimi di Euro a scatoletta.
- 28 centesimi, in promozione - la informo,
scontrino alla mano - Anna, quante
colonie feline ci sono nella zona vicino a Piazza del Grifo?»
- Noi abbiamo la colonia dei Giardini del
Fronte ma, sicuramente ce ne staranno altre, più piccole. Dovresti chiedere ad
Assunta, la responsabile della colonia del Fronte, ma la trovi solo la mattina.
In colonia, naturalmente.
- Avete ricevuto qualche segnalazione di
gatti abbandonati o rimasti chiusi in casa nella zona di Piazza del Grifo?
Anna ci pensa un attimo - No. Solo un gatto
investito. Dovrebbe essere ancora ricoverato alla struttura sanitaria di
Quattrostrade.
Me ne vado visibilmente soddisfatto, non ho
ancora nulla in mano ma sono un inguaribile ottimista. Talmente ottimista che
telefono alla mia fidanzata Eleonora per uccidere la serata.
- Vaffanculo… - Clik. La sua risposta.
Scatta il piano di emergenza.
- Ciao Gabriella!
- Stasera non è serata, ti avverto - la sua
risposta.
- Apposta, ti chiamo per raddrizzartela!
Pensa… una bella cenetta intima… noi due soli… poi, magari…
- Guarda che sono incazzata come un treno!
Non so se ti convenga!
- Conviene a te - le sussurro da consumato
marpione.
Rimaniamo d’accordo per vederci alle 21,00.
Ho tre ore da inventarmi. Mi siedo sul divano del salone a leggere le fotocopie
degli articoli delle pagine del quotidiano strappate da Miriam.
Il primo articolo riguarda un tamponamento
tra tir in autostrada, vicino Vicenza, con numerose auto coinvolte e il
bilancio di tre morti e una decina di feriti.
improbabile
che fosse interessata a ciò
Lo archivio tra i non interessanti.
Il secondo parla di una rissa, sempre col
morto, fuori da una discoteca nella provincia di Roma. Il morto è un rumeno di
25 anni.
Ci rifletto sopra e lo archivio tra quelli da
verificare.
Passo a un caso di malasanità a Potenza. Una
ottuagenaria muore dopo un intervento chirurgico.
ma che
cazzo operi a 83 anni!
Archiviato tra i non interessanti.
Segue la morte, per overdose, di tre giovani
veneziani per una partita di eroina tagliata male.
tre di
meno
Commento
cinicamente e archivio tra i non interessanti.
Una
rapina a una gioielleria dove ci scappa il morto, il rapinatore. Un rapinatore di
27 anni di colore, già arrestato in passato per altri piccoli reati e, ora,
grazie a qualche sconto di pena, di nuovo libero di tornare a rapinare.
Inauguro la pila degli interessanti.
Altri due articoli di nera, stavolta senza
morti e senza troppe indicazioni.
Vengono archiviati tra i non interessanti.
L’ultimo articolo mi colpisce.
Il ritrovamento, a Varese, del cadavere di
una giovane donna, una ragazza, di colore. Sicuramente una prostituta, uccisa e
parzialmente bruciata in un campo della periferia. Sembra che le abbiano
amputato l’ultima falange delle dita delle mani per non farla identificare, con
delle tronchesi. Ma gli inquirenti sono ottimisti per l’identificazione in
quanto la ragazza aveva una malformazione al piede destro, tre dita attaccate tra
loro e, il fatto che gli assassini le abbiano amputato le dita, significa che
la donna era stata schedata.
Interessante, ma non vedo connessione.
La sera, al ristorante, Gabriella è veramente
incazzata nera.
stasera
non si scopa
- Che problema ti perseguita? - le chiedo.
- Mi stanno per togliere l’indagine sull’impiegata
di banca scomparsa.
- Perché ?
- Perché quello stronzo di Tommasi, che sta
indagando sull’investimento di una donna da parte di un pirata della strada, ha
trovato dei punti di contatto tra la sua e la mia indagine.
Tommasi è un nuovo, giovane e rampante
ispettore di Polizia, suo collega, e che non le è risultato simpatico sin dal
primo momento. Lui l’ha soprannominata Ispettrice Lesbo, per i suoi molteplici
interessi sessuali e lei lo chiama apertamente Sissy per il fatto che gira
sempre con un fiore infilato nell’occhiello della sua giacca. Non si sopportano
e fanno di tutto per danneggiarsi ed ostacolarsi. Per quello che so Tommasi è
un poliziotto veramente in gamba se poi sia gay oppure no sono cazzi
squisitamente suoi.
- Spiegati meglio.
- Tra le telefonate fatte e ricevute dalla
donna investita, Agnese Martelli, si chiama, anzi chiamava, visto che è morta,
compare più volte il numero dell’impiegata scomparsa e, il suo nome Francesca de
Paoli, è presente nella rubrica del suo telefonino.
- Hai potuto controllare se anche nel
telefonino dell’impiegata è presente il numero dell’investita?
- No! Il telefonino è scomparso con la De
Paoli. Ho controllato i tabulati delle chiamate del telefono dell’ufficio ma il
numero di Agnese non è presente.
- Mica avrai fatto qualche passo falso
nell’indagine?
- C’è stato un problema, ma non è dipeso da
me. Ho chiesto il sequestro del computer dell’impiegata, il magistrato me l’ha
negato, non so perché. Ora che è venuta fuori questa connessione il magistrato
ha firmato, ma il computer ha avuto un guasto improvviso, dicono in banca, e gli
hanno sostituito l’hard disk. Tutto perso.
- Se il computer è inserito in una rete, come
penso, ci dovrebbero ancora essere le tracce del lavoro fatto nel server.
- Stranamente c’è stato un problema anche lì.
Hanno fatto una manutenzione sbagliata e cancellato parte delle registrazioni
di tutti i computer. Ci credi alle coincidenze?
- No. Credo che in banca stiano nascondendo
qualcosa.
- Quello che ho pensato dal primo momento –
annuendo - Una cosa che non sai è che l’appartamento della De Paoli è stato
perquisito da qualcuno prima che ci arrivassimo noi e, questo l’ho saputo da
poco anche io, anche l’appartamento della Martelli è stato perquisito da
sconosciuti. Qualcuno sta cercando qualcosa.
- Chi era la donna investita? - domando.
- Una segretaria amministrativa del ‘Centro
Sostegno Immigrati Clandestini’.
- Gli immigrati clandestini hanno un centro
di sostegno? Ma… se sono clandestini!
- E’ una creazione di Don Bajocco. Li aiuta a
regolarizzare la loro posizione e a inserirli nella nostra società.
- Don Bajocco?
- Don Dante Baldocchi, un prete soprannominato
Don Bajocco per il suo terreno attaccamento al vile denaro. Anni fa ha avuto
problemi con la giustizia per dei casi di riciclaggio di denaro sporco e usura.
- E… - domando.
- E ne è uscito pulito. Don Bajocco è un
potente e ammanicato con molti politici - mi illumina - Penso pure che vogliano
passare il caso a Tommasi perché è uno più malleabile e pronto al compromesso
della sottoscritta.
- Provate a lavorare insieme! - dico
commettendo l’errore che mi costa la scopata serale. Gabriella si incazza
ancora di più e, preso il caffè, mi saluta con un buffetto sulla guancia di una
violenza inaudita e se ne torna a casa sua, da sola.
vaffanculo alla mia curiosità
Alle 10,30 sono alla colonia dei Giardini del
Fronte e conosco la responsabile Assunta, una segaligna e burbera sessantenne
con l’espressione incazzata ma dolce e paziente con i gatti. Mi presento.
- Mi ha chiamato Anna ieri sera, perché vuole
sapere dei gatti?
- Sto cercando una donna - le rispondo.
- E cosa c’entrano i gatti?
- Li nutriva.
- E perché ora non li nutre più?
- Quello che voglio scoprire.
- E’ della polizia?
- Più o meno…
- Capito, Polizia Veterinaria - guardandomi
con una punta di ammirazione.
- Appena ho finito qua l’accompagno – dice - ora
mi aiuti, prenda quelle due taniche e vada a riempirle d’acqua alla fontanella
là sopra. Eseguo l’ordine e torno con le due taniche piene di acqua e una
monetina da 10 centesimi di euro trovata vicino alla fontanella.
- Ora, per favore, mi porti il sacco della
spazzatura al cassonetto lì in fondo.
Obbedisco mentre mentalmente mando tutti gli
accidenti possibili ai gatti randagi.
- Grazie! - fa con un raro sorriso - Ora mi
segua - inforcando una bicicletta.
- L’accompagno in auto.
- Niente auto. Nel vicoletto non entra.
Ha perfettamente ragione. In Via della
Trottola il Range non entra neppure smontato pezzo per pezzo. Parcheggio nella
piazzetta all’inizio della via. Assunta chiama i gatti, arrivano quattro
randagi di numero e comincia a distribuire crocchette e piattini con l’umido
delle scatolette.
- Sono solo quattro? - chiedo perplesso.
- Ora sì! Fino all’altro ieri ce n’erano
altri due.
- Che fine hanno fatto?
- Ricoverati. Una era incinta ed è stata
sterilizzata, un altro ha beccato una brutta malattia. Questi non sono gatti
vaccinati, difficile che se la cavi.
- Allora erano sette!
- Perché sette? - chiede mentre apre una
scatoletta.
- Quattro più i due ricoverati e quello
investito.
Mi guarda in maniera strana.
- Chi gliel’ha detto che è stato investito un
gatto?
- Anna, ieri.
- Ahhh… capito! Non è di questa colonia - mentre versa la scatoletta in due piatti di
plastica bianchi.
- Veniamo a noi. Chi dava da mangiare a
questi gatti?
- Una ragazza, mi hanno detto.
- Chi gliel’ha detto?
- Quella signora che sta uscendo dal portone
- risponde indicandomi una donna di mezza età che porta un sacchetto con la
spazzatura.
Raggiungo la signora e le chiedo della
ragazza. Mi racconta che ogni giorno dà da mangiare ai gatti ma da circa una
settimana è assente.
- E’ andata in vacanza?
Non lo sa, ma sa che si chiama Miriam e che
abita al secondo piano del civico numero 4, il portoncino proprio dietro a me. Le
mostro l’identikit e la signora la riconosce e comincia a preoccuparsi.
- E’morta? - chiede con espressione
preoccupata.
Nego con il capo.
- Allora ha combinato qualcosa!
- Neppure. La sto cercando perché è una
probabile testimone.
- Di cosa?
- Incidente stradale.
La signora si tranquillizza.
La ringrazio e controllo i nomi sui quattro
campanelli del civico 4. Il quarto campanello ha la targhetta con su scritto
‘MIRIAM FALCINELLI’. Suono. Una volta, due, tre, ma nessuno risponde. Spingo il
portoncino e mi accorgo che non ha la serratura ma un semplice fermo basculante composto da un’asta e una
farfalla di ferro che basta girare per aprire il portoncino. Dentro al buio e
piccolo pianerottolo ci stanno le cassette delle lettere. In quella di Miriam
ci sono diversi depliant pubblicitari e la fattura del gas metano. Esco di
nuovo nella via e osservo le finestre del secondo piano. Ci stanno dei panni
stesi.
brutto segno
Se parti per una vacanza non lasci i panni
stesi. Resisto alla tentazione di salire al secondo piano e bussare alla porta.
Me ne vado ringraziando Assunta e la vicina
di Miriam ma tornerò.
Mentre cerco di raggiungere l’ufficio nel
momento di punta del traffico faccio una piccola constatazione.
ma il
gatto rosso, che fine ha fatto?
Non che mi interessino particolarmente i
felini e le loro condizioni di salute, ma il gatto rosso di Piazza del Grifo è
scomparso lo stesso giorno di Miriam. Urge un rapido controllo. Chiamo Anna
agli uffici di ‘Progetto Pogo’.
- Ciao Anna. Una cortesia. Mi potresti
descrivere il gatto che hanno investito
a Piazza del Grifo?
- Rufus! Un bel gattone rosso a pelo lungo.
tombola! …Rufus?
- I danni per l’urto con l’auto – continua - sono
di poco conto. Ma il poverino ha una sindrome vestibolare in fase acuta ed è
quella che stiamo curando giù alla struttura sanitaria.
- Sindrome vestibolare? - chiedo lumi.
- Sì. E’ un otite piuttosto acuta, una specie
di labirintite, per renderti meglio l’idea. Il gatto rosso aveva problemi
deambulatori e di equilibrio, ecco perché è stato investito. Ora stiamo
cercando il suo proprietario.
- Ha un proprietario?
- Da come è tenuto sembrerebbe più un
randagio, ma ha un collare rosso con un ciondolo con stampato RUFUS. Purtroppo
non c’è né l’indirizzo né il telefono del proprietario.
- Ti ringrazio.
beh…
almeno il gatto l’ho trovato!
ARTURO - L'ultima perdita della Reggia |
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