NULLA E' COME SEMBRA...
di Umberto Dell'Eco
Il popolo della Colonia è rimasto affascinato dal primo
capitolo del nuovo romanzo. Mi si chiede la lettura del secondo.
2)
Si
affacciano anche gli altri, prendono in mano dei dischetti e li ammirano.
-E’
proprio oro! - fa Steve.
-
Sono monete! Monete d’oro! - replica Mario.
-
Niente monete - precisa il capitano - Hanno le facce lisce. Sembrerebbero… non
ne ho la più pallida idea. Ma è oro.
Il
sergente prende un altro sacchetto e lo apre senza sollevarlo.
Anche
questo pieno di dischetti d’oro.
Fa
la stessa operazione con altri sacchetti.
- Qui ci stanno monete! - esclama e mostra
agli altri dei dischetti simili agli altri ma con il busto di un personaggio a
rilievo.
-
I dischetti sono monete non ancora coniate - precisa - portiamo tutto fuori!
Una
ventina di sacchetti di vecchia, sporca e logora tela vengono distesi a terra, nell’improvvisata rimessa.
-
Cazzo! - esclama il sergente - Qua ci stanno 400 o 500 chilogrammi d’oro! In
questo sacco ci stanno pure dei piatti!
-
Siamo ricchi… - mormora Steve.
-
Ricchissimi! - ribadisce Mario.
-
Silenzio! - intima il capitano - Questo è un problema per la missione.
-
Ce ne fossero di problemi così… - fa il sergente - Capitano, per questa vita io
sono a posto. La missione può andare affanculo.
-
Silenzio! - ancora il capitano Pensiamo
a come risolvere questo problema.
-
Ma che problema? - insiste il sergente - Qui c’è una fortuna da dividersi in
sei!
-
Stia zitto, Sergente! Rimettete a posto tutto e richiudete la nicchia. Poi
tutti a caccia di pietre per nascondere l’apertura - ancora il capitano.
-
Capitano… - fa duro il sergente - non ho capito cosa ha intenzione di fare.
-
Si rimette tutto a posto, si prosegue la missione e, quando si torna indietro,
si passa a riprendere l’oro e lo si porta al comando
-
Sta scherzando? - chiede Steve.
-
Non è uno scherzo. E’ un ordine - ribatte il capitano.
-
Capitano, lei è impazzito! - fa il sergente - Quest’oro è nostro, non del comando!
-
Giusto - conferma Mario - Andiamo ad avvertire pure gli altri.
Ma
il sergente Whinkley e Betz arrivano senza bisogno di essere chiamati. Il
rumore della discussione li ha svegliati e si presentano imbracciando le armi.
Il capitano illustra loro la situazione.
-
Proseguiamo la missione, poi penseremo all’oro - ribadisce cercando il sostegno
del sergente Whinkley.
-
Capitano… - fa Whinkley - io sono un allevatore di pecore del Suffolk. Mi ci
vogliono 100 vite per vedere tutto quell’oro.
-
Cosa significa? - chiede scontroso il capitano.
-
Che ce lo dobbiamo tenere noi.
-
Sergente! Un’altra parola e la mando davanti alla corte marziale!
Per
tutta risposta Whinkley gli spara una raffica di Sten. Poi punta l’arma verso
gli altri.
-
Whinky! Sei impazzito? - gli grida Mario.
Whinkley
gli punta lo Sten contro ma non fa in tempo a sparare.
Viene
freddato, con un colpo alla nuca, dal Revolver Enfiel del sergente
‘passeggero’.
-
Fermi tutti! - esclama, con ancora in mano la pistola fumante.
Gli
altri sono fermi. Paralizzati dallo stupore e dallo spavento. Il sergente
‘passeggero’ abbassa la pistola e fa - Mi spiace… - poi, continua - ora ci
sediamo, fumiamo una sigaretta e pensiamo seriamente cosa fare.
- Abbiamo una missione da compiere - dice
Mario.
- La missione è andata a puttane - risponde il
sergente.
-
Come facciamo coi corpi del Capitano e di Whinky?
-
Li nascondiamo nella nicchia - prosegue il sottufficiale
-
Chiudiamo tutto, poi buttiamo una jeep nel Tevere e diciamo che sono morti affogati.
-
E… l’oro? - chiede Steve.
-
L’oro lo nascondiamo da un’altra parte. Finita la guerra torneremo a prenderlo
e ce lo divideremo… chi rimarrà in vita, naturalmente.
-
Dove? - ancora Steve.
-
Sicuramente non qua - risponde il sergente - Torniamo indietro e troviamo un
altro posto. Un posto che potremo ritrovare anche tra qualche anno.
-
E… del Capitano e di Whinky… che raccontiamo?
-
Fatemi pensarci.
Il
sergente si accende una sigaretta e comincia a passeggiare pensieroso nel
piazzale.
Dopo
pochi minuti torna ed ordina ai soldati
-Salite
al primo piano del palazzo, ci sono numerose piccole cassette di legno che
contengono flaconi di flebo. Vuotatele e portatele giù.
I
soldati obbediscono tacitamente e tornano con una trentina di cassette vuote.
-
Ora riempitele con l’oro - ordina il sergente - Non le fate troppo pesanti. Poi
mettetele sul cassone della Willys funzionante e copritele con il telone
mimetico.
Automaticamente
i soldati cominciano l’operazione.
-
Buttate i corpi del capitano e del sergente Whinkley nella nicchia. Richiudete
il tutto e buttateci delle pietre davanti. Poi, rimettete al suo posto il carro
funebre.
Nel
primo pomeriggio le operazioni sono terminate.
Il
sergente raduna tutti gli uomini.
-
Allora… - comincia - appena farà buio ce ne torneremo indietro con le due jeep.
Cerchiamo un posto dove nascondere l’oro, poi, torniamo vicino al fiume Tevere,
troviamo un ponte fatto saltare dai tedeschi e ci buttiamo giù la Willys con la
frizione danneggiata. Infine torniamo verso le nostre linee. La missione è
annullata.
-
Cosa raccontiamo al Comando? - chiede Betz.
-
Che ci siamo scontrati con una colonna di tedeschi in ritirata e siamo fuggiti
- spiega il sergente - Per l’oscurità la Jeep col capitano e Whinky è
precipitata nel fiume. Il capitano e il sergente sono morti annegati. Tu, Betz,
sei riuscito a salvarti. Ti dovrai fare un bagno per essere credibile. Questa è
la versione ufficiale che dovrete confermare, se ve lo chiederanno. E’ la
stessa versione che fornirò io al mio, di Comando.
-
E… ci crederanno? - domanda Steve.
-
Al SOE non mi faranno problemi, sanno che queste operazioni sono ad alto rischio
e può succedere di tutto. Sanno che ‘nulla è come sembra’. Il vostro Comando
non contraddirà la versione del SOE.
-
E poi… - chiede ancora Steve - cosa facciamo poi?
-
Cerchiamo di sopravvivere a questa
stupida guerra. Appena finita ci ritroviamo tutti e torniamo a prendere l’oro.
-
E… - interviene Mario - se qualcuno fa il furbo?
-
Ci aspetterebbe la corte marziale e la fucilazione per tutti - la lapidaria
risposta del sergente.
-
Sergente… - ancora Mario - come ti chiami?
-
Mi chiamo… chiamatemi Tom - fa sorridendo.
TAZZA - Che stanchezza leggere! |
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