GERO(nimo)
Anche tu te ne sei andato silenziosamente di notte, per non
disturbare. Grazie, non pensavo che il tuo momento fosse già arrivato. Certo!
Eri messo proprio maluccio, con la FIV che ti consumava giorno dopo giorno.
Speravo, però, che potessi riuscire a goderti almeno un’estate alla Reggia.
Non ho avuto il tempo di affezionarmi a te, eri arrivato da
un mese circa cambiando completamente atteggiamento: da paura a completa
diffidenza, fino al grande balzo. Una sera sei entrato nel garage e hai chiesto
il tuo piattino di cibo come gli altri gatti.
L’altra sera ti sei strusciato sulle mie gambe e, come al
solito, hai emesso quel tuo strano miagolio di ringraziamento. Ma, forse, era
una richiesta di aiuto. L’ultima. Aiuto che non ho potuto darti, qualche cc di
Interferone non ti avrebbe cambiato la vita. Neppure riparato quell’ orecchia
sbrindellata che avevi, segno di innumerevoli battaglie con altri maschi per
avere le grazie della gatta in calore. Chissà quanti ne hai infettati e quanti
gattini FIV positivi hai fatto nascere. Questo mi dispiace, assai.
Non ti piangerò, non ho neppure una foto per ricordarti; non
c’è stato il tempo utile per farne una decente. Ma tanto eri brutto… che te ne
frega!
Ho solo un rimprovero, invece: dovevi arrivare prima, coglione! Potevi
goderti gli ultimi tempi della tua vita al caldo e nella comodità. Pazienza.
Comunque sei arrivato e dalla Reggia non te ne andrai più;
hai già il tuo posto nel cimitero degli animaletti.
Sei riuscito a farmi commuovere lo stesso, ciao stronzo!
Comodo il divano, eh!?! |
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