"Ma i gattini dove stanno?"
E' la domanda ricorrente dei novelli visitatori della Colonia durante il periodo estivo, mentre cercano spasmodicamente qualche movimento che ne riveli la loro presenza.
Alla mia risposta che lì gattini non ci stanno perché tutti i gatti sono sterilizzati, quindi non riproduttivi, affiorano i primi sguardi di delusione.
"Neppure abbandonati?" la speranzosa replica.
"Talvolta capita che ci siano abbandoni ma sono casi rari; oramai la gente ha capito che è una cosa che non si fa!" (bugia clamorosa!)
"Poi" proseguo "se i piccoli abbandonati sono troppo piccoli li devo togliere per non farli finire in bocca alle volpi!"
La delusione aumenta, tutti amano vedere gattini che giocano tra loro e fuggono rincorrendosi nel bosco, anziché quel pachiderma di GGNAZZIO spiaggiato sopra una panchina.
Fondamentalmente non ho detto bugie, esclusa quella sulla moralità di chi abbandona. Comunque è vero che in Colonia i piccoli non ci stanno.
Per difenderli dalle volpi e anche dagli umani, ma questo non lo posso dire.
Ben presto mi sono accorto che la Colonia per gli umani è come un supermercato: lasci (leggi abbandoni) o prendi senza chiedere permesso a nessuno, anche se un numero di telefono per info ed eventuali adozioni è ben visibile.
Praticamente la Colonia è vista dal gran numero di umani come un punto di scambio tipo le figurine dei calciatori.
Il gattaro (o responsabile) è visto solo come un semplice apriscatolette che ogni giorno provvede a sfamarli senza sapere realmente il lavoro che c'è dietro.
Credo sia una palese mancanza di rispetto verso chi impegna tempo, soldi. cure e preoccupazioni verso i gatti meno fortunati che una casa non sanno neppure cosa sia.
Quindi i gattini, quelli abbandonati o recuperati da varie situazioni, non vengono piazzati mai prima dei 4-5 mesi in Colonia a fare la loro vita. A quell'età sono già meno appetibili per l'adozione, abbastanza addestrati a schivare le attenzioni umane e sicuramente qualcuna ce ne giochiamo, ma noi non siamo un gattile che ha il compito di raccogliere i gatti abbandonati (piccoli e grandi) o recuperati per trovargli al più presto possibile una nuova casa con l'obiettivo di liberare un posto per far spazio ad un novello disgraziato.
La Colonia è fatta per viverci, anche tutta la vita, da gatti liberi.
Ed è in questi periodi dell'anno che si presentano probabili adottanti, o presunti tali, a chiedere e vedere il gattino da portarsi a casa.
Gestisco le adozioni come la Gestapo gestiva i prigionieri politici e sono fedele all'idea che il gatto te lo devi meritare e senza mettere vincoli assurdi come la lunghezza o il colore del pelo o degli occhi.
I novelli adottanti li riconosci subito, e cominci gentilmente ad interrogarli per capirne la validità o meno.
Tralasciando quelli che vogliono i "gatti da topi" perché hanno il capannone invaso o la casa per il fine settimana da tenere sotto controllo (tanto il gatto mangia due giorni a settimana, si sa!) e vengono subito congedati in malo modo, esistono altre curiose categorie.
"Voglio un gattino per la mia bambina di 4 anni!" chiedono candidi "Sano, senza pulci, che non graffi e si lasci fare la permanente al pelo!"
Vai da Toys e compri un Trudi che esiste di varie grandezze e colori, non sporca e puoi torturarlo come ti pare: cacciati via.
"Vorrei un gattino piccolo, ma molto piccolo, per farlo abituare ai miei tre cani che tengo in casa!"
E i cani si abitueranno prima di assaggiarlo coi denti? Bocciati e spediti da Toys per il solito Trudi.
Ti arriva anche la 50/60enne (categoria che ha pensionato anzitempo il cervello) con la richiesta di un gattino piccolo per la mamma quasi 90enne.
Di nuovo da Toys per il Trudi (dovrebbero pagarmi le provvigioni sulle vendite di Trudi!)
Quello che il gatto deve stare tassativamente fuori, mai in casa altrimenti rovina i mobili!
Allora sta qua! Già sta fuori e non sta aspettando uno stronzo che lo toglie dal suo territorio.
Quelli che "Avevo un gatto fino a questo inverno ma, poverino!, è morto perché caduto dalla finestra al 7° piano o uscito per andare a gatte e mai tornato, oppure trovato spiaccicato a bordo strada.
Con queste premesse più di un calcio nel culo non posso darti.
"Vorrei regalare un gattino a mia sorella!" E siamo sicuri che tua sorella voglia un gattino?
"Sono già andato da altri volontari ma non hanno gattini disponibili" Cosa assurda che siamo pieni anche dentro al frigorifero di gattini abbandonati o recuperati. Quindi l'aspirante adottante ha qualcosa che non va ed è già stato bocciato. E quando sei bocciato sei bocciato per sempre.
Esistono altri casi isolati, ma estremamente fantasiosi, nelle motivazioni per cui richiedono un gattino. La valutazione è più attenta, ma al 90% la richiesta è bocciata.
Penserete "Ma allora non fai mai adozioni!"
Poche, solo i soggetti che reputo adottabili come carattere ai soggetti che reputo validi come adottanti, solitamente gente conosciuta o garantita da altri conosciuti e dopo ricerca di informazioni.
I gatti non sono merce di scambio; hanno il loro carattere e le loro esigenze, semplici ma ferme come un monolite, bisogna rispettarle.
Voleva essere un post ironico invece è venuta una zuppa di prevenzioni varie, ma negli anni ho visto e sentito di adozioni di gatti fatti da volontari e associazioni (spesso a delinquere) da brivido e il trend continua, convinti di aver fatto un grande favore al gatto, all'adottante e essersi tolti dalle palle un gatto in più che col tempo avrebbe creato solo spese e preoccupazioni.
Sembrano tutti come un gattile che poi demonizzano ai quattro venti!
PS - Ci sono stati nuovi freschi arrivi, di cui si parlerà prossimamente, che assaggeranno la libertà presumibilmente verso la fine di settembre.
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