sabato 23 luglio 2016

IL SOLARIUM LETTERARIO






DEBITI e PINELLE

(Le pinelle sono come i debiti:
se ne hai troppe sono solo problemi)
- 19° capitolo -









- Ragazzi, l’ultimo strappo poi siamo finalmente in vetta! – raccomando ai randagi della Colonia.
- Già – commenta POLVERE – da domenica prossima cosa ci inventiamo?
- Nulla – rispondo – ricominciamo la lettura di tutti i romanzi del Solarium, così anche GGNAZZIO sarà un randagio erudito!
- Provatici BAIOCCO… - il sussurrato consiglio di Colosso OSCAR.

19

Un tranquillo viaggio di ritorno. Tre classiche soste per un pieno, due pisciate, tre caffè e tre sigarette. Quando l’obsoleta autoradio della Regina ritrova un segnale radio decente ascolto un famoso conduttore parlare del suo gatto.
Dopo 16 anni di convivenza lo ha lasciato. Ne parla con tono allegro anche se nelle sfumature si capisce che ne soffre. Per chiudere l’argomento e non intristire la mezza Italia gattofila che sta ascoltando il programma sfuma l’intervento con una canzone: una vecchia filastrocca in inglese cantata da Fred Penner.
The cat came back… il gatto è tornato
Sorrido ripensando ai grigi anni del mio lavoro per il Servizio Informativo Governativo. Ero soprannominato  Gatto Silvestro, per brevità tutti mi chiamavano Gatto.
Arrivato a destinazione, come scendo dalla Regina, Misha mi si fa avanti strusciandosi tra le gambe. I gattini giocano tra loro sulla veranda. Li faccio entrare in casa e, per lenire il senso di colpa del breve abbandono, preparo loro tre ciotole col meglio del meglio del paté in commercio.
Mangio un boccone e via! A fare il meritato pisolo. Sono stanco per la guida e ho la muscolatura e le articolazioni doloranti.
Silicone o non silicone, mi ha massacrato.
Poco prima di cena la visita che aspettavo: il Fiorino arancio-ANAS parcheggia a fianco della veranda e Catia entra in casa.
- Sono passata ieri, ma non c’eri.
- Sono andato a concludere l’indagine.
In silenzio, Catia, aspetta ulteriori notizie.
- Michel Peruzzi è morto nel bombardamento del monastero di San Romualdo. E’ sepolto a Fonte Avellana: ho pregato un monaco di appoggiargli sulla tomba il diario di suo zio.
- I documenti? - chiede.
Mi sorprende: non avevo fatto in tempo a parlargliene ma aveva capito da sola che erano custoditi nella cassetta metallica, insieme al diario.
- Restituiti a Sua Maestà la Regina tramite il fratello della tua amica Margaret. Lavora per i servizi segreti inglesi: era lui che ci faceva controllare. Il libro l’ho regalato a Margaret: ci teneva come ricordo di suo padre o -forse- era solo un’altra copia da far sparire.
- Quanto ci hai guadagnato? - la domanda è carica di sospetto.
- Io, nulla. Ai tuoi gatti è andata meglio.
Mi chiede una spiegazione con lo sguardo.
- Ho barattato il tutto con un vitalizio a favore del tuo rifugio - porgendole il biglietto da visita di George - Manda una e-mail a questo indirizzo con i dati bancari per il bonifico. Ho sparato basso: 10.000 sterline al mese.
- Quanto sarebbe?
- Credo 14.000 Euro. Dovrebbero bastare anche per la manutenzione della villa, poi… vedi tu.
Rimane pensierosa per qualche istante. Poi fa la domanda che più le preme.
- L’hai pescato il 10 di quadri?
Nego con il capo e le concedo un’ultima chance. Prendo un mazzo di carte da burraco e lo allargo a ventaglio sul tavolo, come se dovessimo scegliere le posizioni prima della partita. Pesco una carta mostrandola a Catia.
- Asso di quadri. Non serve.
Ne pesca una pure lei.
- 10 di picche. Neppure questa. Pazienza.
si è arresa…
Ha mollato l’osso, finalmente ha capito: non sono quello che lei vorrebbe fossi.
Anche io ho scoperto qualcosa: l’indagine mi ha riportato indietro nel tempo, sono tornato ad essere l’ Andrea Rossi di una volta, il Gatto. La cosa non mi dispiace.
Mentre accendo una sigaretta. sotto lo sguardo meravigliato di Catia, lei mi chiede: - Cosa ti è rimasto di tutta questa storia?
Osservo Misha e i micetti che dormono spaparanzati sul divano.
- Solo un dubbio - rispondo soffiando via la prima boccata.

- Perché le gatte nere fanno sempre gattini tigrati?


Il nostro BAIOCCO ingabbiato da Colosso OSCAR
e pronto per essere spedito a Timbuctù

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