sabato 13 agosto 2016

QUARK - Misteri e Leggende di Monte Malbe








2

L'ENIGMA OSSOBUCO






Oggi vi parlerò di un mistero di altri tempi, dei tempi della Colonia Vecchia.
Un mistero che perdura dal 15 maggio del 2008 e a cui nessuno ha trovato una spiegazione logica.

L’ ENIGMA OSSOBUCO

Quel lontano giorno di maggio vedeva uno dei più massicci abbandoni di gatti alla Colonia di Monte Malbe, ben 8 (otto!) gatti abbandonati nello stesso giorno. Se tutti insieme o a rate non è lecito sapere; i pochi sopravvissuti di quei tempi tacciono, fanno finta di non sapere o negano la loro presenza sul luogo del delitto.
Non è che un abbandono multiplo sia un mistero, è una semplice vigliaccata frutto dell’inciviltà, alla Colonia ne abbiamo avuti anche troppi ma quell’atto ha una sfumatura che sfugge alla mente umana.
I gatti abbandonati furono la nostra LITTORINA, il famoso BARONE, per quattro giorni rimasto sulla cima di un pino cipressino e sei gattini, ma non tutti fratelli tra loro: due cucciolate sicuramente.
La cucciolata più grande, due femmine tricolori, poteva avere un’età di circa 6-8 settimane, la più piccola, 4 fratellini (3 tigrati e una bianco pezzata) all’incirca 4 settimane.
Quando il Capo arrivò per la distribuzione del cibo notò subito i due scatoloni in fondo alle scale, traendo la logica conclusione che, se a una scatola equivale almeno un gatto, per due scatole i nuovi coloni erano minimo due. Infatti li individuò subito. Quello che invece individuò solo alla fine della distribuzione del pasto furono i sei piccoli che non si erano nascosti nel giardinetto ma stavano dentro i locali dormitorio.
Catturati i primi cinque il Capo si accorse di un sesto, moribondo, adagiato dentro uno dei cubi-cuccia di polistirolo.
Ora, vista l’età dei gattini è impossibile pensare che gli stessi dagli scatoloni siano entrati dentro i locali. Per accedere ai locali c’era una porta, munita di serratura funzionante e solo il Capo aveva la chiave; quel giorno la porta era regolarmente chiusa. Oppure due finestrelle aperte per consentire l’entrata e l’uscita dei gatti, ma solo adulti in quanto si trovavano posizionate a un metro da terra e per accedere all’interno si dovevano fare due salti di un metro ciascuno.
Impossibile sia la salita che la discesa per i piccoli. Ma, forse, qualche mano umana, senza tanti complimenti li aveva  buttati dentro facendo loro superare ogni dislivello per gravità.
La spiegazione più logica.
Quello che è sempre stato impossibile spiegare è come OSSOBUCO, il piccolo moribondo (che naturalmente era un femmina), si trovasse dentro il cubo-cuccia. Per accedere all’interno del cubo-cuccia ci stavano almeno 30 centimetri in altezza da superare: troppi per un gatto moribondo, che lo stesso Capo, appena presala in mano sentenziò: - Questo è andato.
In effetti OSSOBUCO era inanimato e solo l’apertura di un occhietto fece capire a tutti che il Capo, per fortuna, si era sbagliato.
I piccoli furono tutti ricoverati alla Reggia per sicurezza e i controlli e per cercare di salvare il piccolo agonizzante.
Finì che OSSOBUCO, miracolosamente, si salvò, crebbe e venne pure adottata, malgrado il Capo avesse deciso di tenersela (oramai aveva svelato il sesso) come dimostrazione che i gatti hanno veramente sette vite (nove, dicono gli inglesi).
Comunque, escludendo che OSSOBUCO sia riuscita da sola ad entrare nel cubo-cuccia rimane ancora irrisolto di chi, tra i gatti della Colonia, per proteggerla e darle un riparo l’avesse afferrata tra i denti, sollevata e adagiata nel cubo-cuccia.
Malgrado tutti gli studi, le ipotesi dei maggiori esperti di comportamento felino, i tentativi di corruzione del Capo per venire a conoscenza del responsabile per elogiarlo/a pubblicamente ed elargirgli/le la Crocchetta d’ Oro, la massima onorificenza felina della Colonia per meriti, il mistero OSSOBUCO tale rimane e, credo, lo sarà per sempre.

Ovunque tu sia,  Ciao OSSOBUCO!

La microscopica OSSOBUCO con la sorellina RICCIOLO
Nursery - Maggio 2008

OSSOBUCO è cresciuta ed è diventata una splendida gattina
Colonia Vecchia - Settembre 2008

Nessun commento:

Posta un commento