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IL PRIMO CASO
DELL 'ISPETTORE GGNAZZIO
Iniziamo questa rubrica dedicata ai Misteri e alle Leggende
di Monte Malbe con l’avvenimento più recente: il Mistero del Perdono.
Il 2 agosto, di tutti gli anni creati, ricorre il Giorno del
Perdono che è l’appuntamento clou della stagione del convento di Monte Malbe.
Le messe per l’indulgenza iniziano alle 5 di mattino e, con cadenza da
Pendolino sulla tratta Milano-Roma e viceversa, si replicano ad ogni ora. Il
Perdono consiste nel prendere messa, la relativa Comunione, e infine il tradizionale panino con la
porchetta del porchettaro di Costano che parcheggia subito fuori dalla chiesa.
Assolti i tre obblighi, lo sciame di folla che dal contado risale il monte è
purificato dai peccati (di piccola e media entità, ma la valutazione è
soggettiva) commessi nell’anno temporale passato e può allegramente
ricominciare a peccare (ma solo peccati di piccola e media entità) tanto il 2
agosto dell’anno successivo ci sarà un nuovo Giorno del Perdono.
Nella settimana precedente tale data il Capo è nervoso ed
intrattabile (qualche felino maligno sostiene che quello è il suo periodo fisso
di mestruazioni) perché sa che dal 2 agosto in poi, per almeno due mesi, nulla
sarà come prima.
Il 2 agosto in Colonia inizia ufficialmente la stagione
degli abbandoni dei gatti.
Scusate il necessario prologo, ora veniamo ai fatti
concreti.
In quello specifico giorno il Capo, per non interferire con
la solenne Messa celebrata dal Vescovo (dove i peccati scontati sono pure
quelli di media-grande entità), arriva alla distribuzione del pasto con un poco
di ritardo, per effettuarla velocemente e riuscire a scappare via prima che la
famosa orda di villici saliti al monte finisca di scontare i peccati precedenti
e decida che è l’ora di tornare a casa a farne di nuovi.
Ma ieri c’è stato l’inghippo che ha scombinato i piani del
nostro umano: appoggiato dentro lo spiazzo della Colonia c’era un trasportino
rosa, aperto e vuoto. I canti liturgici inneggianti ai Santi patroni di Monte
Malbe si sono mescolati ai canti (poco liturgici) del Capo, che così ha pure
lui festeggiato il Perdono e si è autoassolto delle molteplici marachelle
combinate.
Il corpo del reato |
- Femmina, adulta, forse abituata a vivere in casa, speriamo
sterilizzata. E’ fuggita via appena aperto il trasportino e al 90% non la
rivedrete più – così ha sentenziato, forte della sua esperienza in fatto di
abbandoni subiti – Naturalmente nessuno di voi ha visto nulla o preso nota del
numero di targa degli infami!
Nessuno ha proferito miagolio, il tasso di omertà in Colonia
fa impallidire la Calabria.
- GGNAZZIO! – ha continuato il nostro Duce (no, scusate, si
incazza se lo chiamiamo così), il nostro
Fuhrer – Ti nomino Ispettore sul campo: indagherai su questo mistero
fino alla sua risoluzione. Se non ci riesci il prossimo trattamento di
Grisovina lo farai a secco, senza bocconcino di pollo!
Il giorno successivo, 3 agosto (Santo sconosciuto, e
comunque impallinato il giorno prima dal Capo) GGNAZZIO si presenta
puntualmente a rapporto.
- Hai ragione, Capo!
- Io, modestamente, ho sempre ragione.
- Femmina, adulta ma sterilizzata. E’ una persiana scura.
- Una persiana? – interrompe Colosso OSCAR – Anca qui ghe
vengono a scasà i maron sti casso de pussolenti stracomunitari? La ruspa Zio
bon… la ruspa! (Colosso OSCAR è il delegato della Lega Felina di Monte Malbe, e
cerca di camuffare la sua provenienza dalla Rabatta con un improbabile accento
veneto)
- E si chiama LILI – conclude il rapporto l’Ispettore
GGNAZZIO lasciando tutti basiti.
- Come cazzo fai a sapere tutte queste cose? – lo interroga
il nostro umano – Sei dell’OVRA, per caso?
- NO, Capo! E’ scritto tutto in questo biglietto che ignoti
hanno infilato nel cancello e che nessuno ha notato!
Indizio 1- fronte |
Indizio 1 - retro (il Capo ha commentato: "Grazie, un cazzo!") |
Della gatta persiana LILI non abbiamo avuto finora notizie,
forse anche spaventata da Colosso OSCAR che si aggira nel bosco col suo
fazzoletto verde legato al possente collo taurino ripetendo - Se te ciapo, te
copo!
Comunque il nostro prode Ispettore GGNAZZIO ha contribuito
in maniera decisiva a svelare il primo dei Misteri di Monte Malbe.
Alla prossima puntata con un altro Mistero!
PS – A telecamere spente mi posso permettere un’esternazione considerando che di LILI non si è vista traccia.
Ma miserabili deficienti (pezzi di merda, avrebbe detto il
Capo) che non siete altro, pensate di lavarvi la coscienza con un misero
foglietto? Dove lo avete appoggiato c’è un numero di telefono, invece di
aspettare, come avete asserito, fate una chiamata e la situazione verrà risolta
nella maniera migliore per la gatta. Avete abbandonato una gatta adulta, forse
anziana, abituata in casa in una colonia felina nel bosco: come potevate credere (il Capo suggerisce che
la merda non pensa) che potesse adattarsi e rimanere? Con quel foglietto
l’avete condannata a un periodo di terrore fino alla morte per stenti.
Se proprio dovete abbandonare, almeno fatelo con
intelligenza!
PPS – Il Capo vi augura un prossimo periodo ricco di
preoccupazioni e problemi di qualsiasi tipo, auguri!
L'Ispettore GGNAZZIO ha risolto il suo primo caso |
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