venerdì 24 luglio 2015

IL SOLARIUM LETTERARIO




DUE INDAGINI

- CAPPERI E ALICI - 
di Andrea Gamilleri (e l'ignoto gattaro)
1a puntata





Inizio la lettura della raccolta di racconti con la Colonia mezza decimata: AGOSTINO è scomparso da tempo, OSCAR è latitante, LIRA ricoverata, una paio in ferie e BERETTA in trasferta per il corso di approfondimento da randagio delle boscose colline umbre.
Precetto una dozzina di randagi dalle colonie cittadine per riempire il solarium; ci costerà il vitto e un piccolo omaggio alla fine della lettura. Ma l’editore può spendere…
Come al solito PALLUCCHINO è in sciopero bianco: voleva che si leggesse l’Iliade in greco antico, i vaffa in gattesco moderno lo hanno ridotto al silenzio e relegato al bar della Colonia a fare caffè e lavare bicchieri.
E’ difficile gestire una banda di simili anarchici, parola di BAIOCCO!

1)

La prima sigaretta del mattino, subito dopo il caffè, è quella che ti gusti più di tutte. Quella che ti accompagna nel trapasso tra lo stato di torpore e la cognizione dell’inizio di una nuova giornata. Come al solito mi faccio il secondo espresso al bar, vicino al mio ufficio, e relativa seconda sigaretta.
- Dottor Rossi, buongiorno! - saluta il barista,appena mi vede entrare nel suo locale e comincia la delicata operazione per estrarre le poche gocce della bruna delizia che mi presenta nella solita tazzina dalla forma strana.
- Buongiorno Carlo! Fanne anche un altro da portare via. Non corto però, normale.
Pago e mi incammino verso l’ufficio raccogliendo a terra, appena fuori dal bar, la solita monetina persa da qualche distratto. Una moneta da 1 euro.
 giornata ricca!
- Tenga buon’uomo… - allungando il bicchierino di polistirolo con il caffè bollente al barbone che da qualche giorno staziona su una panchina del giardinetto pubblico, davanti all’ingresso dell’ufficio della ‘Oleg Scotti Investigazioni’.
Buon’uomo!… come cazzo mi verranno in mente queste uscite
Sono di cattivo umore, veramente pessimo, ma la mia buona azione quotidiana l’ho fatta lo stesso.
ora posso fare lo stronzo per tutta la giornata
Apro il portoncino blindato d’ingresso della ‘Oleg Scotti Investigazioni’, come recita la lucida targa di ottone alla destra del portoncino. Oleg, il mio socio, la voleva cambiare con la dicitura più democratica di ‘Oleg Scotti & Andrea Rossi - Servizi di Investigazione’ ma l’ho convinto a risparmiare la spesa all’azienda e, quando si tratta di risparmiare soldi, naturalmente per poi spenderli in altro modo, Oleg è sempre d’accordo. D’altronde sono rimasto nell’ombra per una vita, posso pure rimanerci per un’altra.
Saluto Maria Grazia, la nostra segretaria factotum, e mi accomodo nel mio ufficio.
Tolgo il pesante giaccone di velluto verde e lo appendo, insieme al cappellino Timberland.
Accendo il computer e aspetto che Maria Grazia inizi il rituale mattutino. Arriva con una tazzina di caffè amaro, alcuni quotidiani e riviste e il suo block notes. Mentre bevo il caffè mi aggiorna sugli impegni mattutini.
- Alle 10,00 viene il dentista Cavani per vedere quelle foto. Alle 11,00 c’è tale geometra Silvio Bucci per un nuovo incarico. Credo che voglia far controllare la figlia quindicenne. Alle 12,00 passa Piero che ti vuole parlare personalmente. Tutto qua.
- Allora ci scappa pure il tempo per un pompino! – la informo sorridendo.
Sorride pure Maria Grazia che oramai mi conosce bene e non si scandalizza più di tanto.
- Tra il dentista e il geometra o subito dopo? - replica.
- Quando ti pare… trova pure il tempo di fare un salto all’ufficio postale a ritirarmi quella raccomandata. Ci ho provato prima ma c’erano duecento vecchi a fare la fila per la pensione. E’ tutto - concludo.
- Obbedisco - riprende la tazzina vuota e fa per uscire dall’ufficio.
- Maria Grazia… - la stoppo - ma una gonna corta e attillata ogni tanto non te la potresti mettere?
- Portami una sera a cena, ti faccio vedere io! Altro che minigonna! - saluta e se ne va.
a cena!  fossi matto… ma se continua così...
Con Maria Grazia le battute e le allusioni a possibili incontri erotici sono all’ordine del giorno. Se la poteste vedere da vicino vi rendereste conto che si tratta, effettivamente, solo di innocue battute.
Maria Grazia è una donna, venuta male, o un uomo, venuto peggio, di un’età indefinibilmente intorno alla trenta quaranta cinquantina di anni. A peggiorare la situazione ci si è messa la sua passione per il body building e le arti marziali. Talvolta mi sorprendo a pensarla mentre, al cesso, tira su il cerchio della tazza e fa la pipì in piedi con tanto di sgrullata finale.
Controllo la posta elettronica e mi accendo una sigaretta.
Sono l’unico autorizzato a fumare, alla OSI, ma sono pure l’unico che fuma e l’unico socio di Oleg, fondatore e proprietario per la metà.
Il mio è un lavoro che solo a definirlo lavoro ci vuole coraggio.
Aiuto Oleg nelle valutazioni delle indagini, meglio dire lavori di basso spionaggio, che ci vengono commissionati dai più strani e disparati clienti i quali però hanno un comune denominatore. Sono danarosi e in grado di pagare sull’unghia i costosi servizi della OSI.
Niente omicidi, tentati omicidi, rapimenti, rapine o attentati in genere. Alla OSI ci occupiamo soprattutto di corna, controllo di minori di famiglie danarose e infedeltà di dipendenti di aziende. In due anni che ci lavoro e sono socio è capitato solo un caso fuori dal nostro target. Il furto di gioielli e denaro, non denunciato alla Polizia, in quanto i gioielli erano di poca lecita provenienza e i contanti erano i fondi neri di un noto professionista. Comunque siamo riusciti a risolvere il caso. Una bella soddisfazione. Dopo tanti anni passati ai Servizi Informativi Militari prima, e in quelli Governativi poi, ho raggiunto, finalmente, il mio scopo.
Fare l’investigatore. Un desiderio che coltivavo da una vita e che ho potuto soddisfare solo dopo essere andato in pensione, per un piccolo incidente sul lavoro: cinque pallottole di mitraglietta mi hanno tolto dal gioco importante a quasi quarant’anni.  Ma ora, finalmente, faccio quello che ho sempre desiderato e sognato: indago su corna e amicizie pericolose.
Lavoro solo la mattina, il pomeriggio sta in ufficio Oleg che ha l’insana abitudine di trascorrere notti folli e dispendiose con i suoi amichetti della ‘Luna’, un trasgressivo ed equivoco locale perugino, e la mattina difficilmente si sveglia prima delle 11.
Fondamentalmente a lui il socio serve per presidiare l’ufficio la mattina mentre lui fa tardi la notte.
Sto leggendo un po’ di cronaca locale sulla ‘Gazzetta Umbra’ mentre si affaccia in ufficio Maria Grazia.
- Andrea… un signore chiede di te -  fa con una punta di imbarazzo.
La guardo perplesso, poi guardo il grande orologio da parete, sono le 9,42. Troppo presto per il dentista Cavani che, solitamente, porta un quarto d’ora di ritardo.
- Fallo accomodare - le dico.
Maria Grazia accompagna nell’ufficio il barbone che staziona sulle panchine del giardinetto.
- Qual buon vento? - gli chiedo sempre più perplesso - Il caffè non è stato di suo gradimento?
- No,no. Forse era un po’ troppo zuccherato, ma andava bene lo stesso - risponde accomodandosi sulla poltroncina gialla che fa tanto studio di Nero Wolfe.
- Buon’uomo… qual buon vento… usa dei termini desueti, da collegio delle orsoline.
desueti?
- Mi dica – lo invito gentilmente mentre comincio a guardarlo con interesse.
- E’ lei il responsabile? - domanda.
- Sì. Il responsabile della mattina, al pomeriggio c’è l’altro socio.
- Preferisco parlare con lei - puntualizza.
- Mi dica - ripeto.
- E’ scomparsa una ragazza - mormora pacatamente - vorrei che la ritrovasse.
Aggrotto le sopracciglia e cortesemente ribatto - Deve rivolgersi alla Polizia per queste cose.
- Non siete in grado di ritrovare una persona scomparsa?
- Dipende. Se fosse maggiorenne la potremmo cercare e, sicuramente, trovare. Se, invece, fosse minorenne, sono problemi che riguardano la Polizia e i Carabinieri. Se si fosse allontanata volontariamente allora… forse potremmo provare a cercarla e comunicare dove si trova al nostro cliente senza però costringerla a tornare sui suoi passi.
- Non posso andare alla Polizia - commenta il barbone.
- Pregiudicato? - gli chiedo.
- No. Non mi prenderebbero neppure in considerazione. Sono un senzatetto, ufficialmente.
- Chi è la persona scomparsa?
- Una ragazza.
- Come si chiama?
- Enzo… Enzo Contessa.
- Non lei, la ragazza! - faccio un po’ spazientito.
- Non lo so.
- Mi scusi… io mi dovrei mettere a cercare una ragazza scomparsa senza saperne neppure l’identità? - chiudo il quotidiano - E’ improponibile. Inoltre questa è un’agenzia privata che vive di parcelle, salate, che passiamo ai nostri clienti. Mi ascolti, vada alla Polizia.
- Va bene - replica Enzo alzandosi dalla poltroncina - diamole ancora 24 ore di tempo, poi vedremo.
Mi saluta e se ne va.
ma guarda tu… ci mancava il barbone pazzo… desueti
Scrollo la testa e riprendo la lettura della ‘Gazzetta Umbra’. Leggo l’articolo sulla misteriosa scomparsa di un’impiegata di banca avvenuta circa dieci giorni fa.
E’ uno dei tanti casi di cui si sta occupando Gabriella, la ‘fidanzata’ di Oleg e mia amante ufficiale nonché ispettore della Polizia di Stato. E’ proprio con Gabriella che sono incazzato nero. Da una decina di giorni non ha tempo neppure di farmi una telefonata, figurarsi un pompino. Ha deciso di diventare una brava poliziotta a scapito della mie esigenze sessuali.
Certo, potrei intanto ingannare l’attesa con l’abbondante Eleonora, mia fidanzata ufficiale, ma anche la Lele si è messa a fare la stronza, con ottima scelta di tempo, perché… perché avanza diritti di proprietà sul sottoscritto.
- Ma non eri tu che non volevi complicazioni? Solo sesso senza secondo fine? - le ho rinfacciato.
- Sì! Ma questo due anni fa - ha risposto - E’ ora di evolvere il nostro rapporto.
- L’evoluzione è stata la rovina del nostro pianeta.
Mi ha mandato a quel paese. Da 15 giorni è in sciopero bianco. Neppure un contentino mi ha regalato.
stasera ricorro alle riserve strategiche
Arriva il dentista Cavani, accantono i pensieri peccaminosi ma continuo a farmi del male mentre gli mostro le foto di sua moglie, incredibile bellezza, che sta scopando con un magrebino in un appartamentino dei bassifondi di Perugia.
- Lo paga? - domanda esterrefatto il dentista cornuto.
- Già – rispondo - non sono un sessuologo ma, forse, è il caso che lei faccia qualche estrazione in meno e qualche introduzione in più.
        Naturalmente questo consiglio tra uomini è gratuito.
Le foto, invece, gli costano altri 6000 euro.
cornuto e bastonato
Le 13 arrivano in fretta, quando uno lavora sodo, e a quell’ora sono solito concedermi un meritato pomeriggio di riposo.
Mentre esco regalo la classica palpata al culo marmoreo e quasi inesistente di Maria Grazia, che la aspetta prima di chiudere l’ufficio per la pausa pranzo.
- Pranziamo insieme Capo? - domanda.
- Il tuo misero yogurt lo definisci pranzo?
- Non posso permettermi di mettere su massa grassa.
- Almeno tre grammi di tette, però… - faccio notare.
- I miei pettorali sono perfetti.
Non infierisco e vado a riprendere la mia Range al parcheggio coperto per tornare a casa, a Migiana.



LIRA
ora senza un occhio ma con uno splendido collare elisabettiano



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