DUE INDAGINI
- CAPPERI E ALICI -
di Andrea Gamilleri (e l'ignoto gattaro)
1a puntata
Inizio la lettura della raccolta di racconti con la Colonia
mezza decimata: AGOSTINO è scomparso da tempo, OSCAR è latitante, LIRA
ricoverata, una paio in ferie e BERETTA in trasferta per il corso di
approfondimento da randagio delle boscose colline umbre.
Precetto una dozzina di randagi dalle colonie cittadine per
riempire il solarium; ci costerà il vitto e un piccolo omaggio alla fine della
lettura. Ma l’editore può spendere…
Come al solito PALLUCCHINO è in sciopero bianco: voleva che
si leggesse l’Iliade in greco antico, i vaffa in gattesco moderno lo hanno
ridotto al silenzio e relegato al bar della Colonia a fare caffè e lavare
bicchieri.
E’ difficile gestire una banda di simili anarchici, parola
di BAIOCCO!
1)
La
prima
sigaretta del mattino, subito dopo il caffè, è quella che ti gusti più di tutte.
Quella che ti accompagna nel trapasso tra lo stato di torpore e la cognizione
dell’inizio di una nuova giornata. Come al solito mi faccio il secondo espresso
al bar, vicino al mio ufficio, e relativa seconda sigaretta.
- Dottor Rossi, buongiorno! - saluta il
barista,appena mi vede entrare nel suo locale e comincia la delicata operazione
per estrarre le poche gocce della bruna delizia che mi presenta nella solita
tazzina dalla forma strana.
- Buongiorno Carlo! Fanne anche un altro da
portare via. Non corto però, normale.
Pago e mi incammino verso l’ufficio
raccogliendo a terra, appena fuori dal bar, la solita monetina persa da qualche
distratto. Una moneta da 1 euro.
giornata ricca!
- Tenga buon’uomo… - allungando il bicchierino
di polistirolo con il caffè bollente al barbone che da qualche giorno staziona
su una panchina del giardinetto pubblico, davanti all’ingresso dell’ufficio
della ‘Oleg Scotti Investigazioni’.
Buon’uomo!…
come cazzo mi verranno in mente queste uscite
Sono di cattivo umore, veramente pessimo, ma
la mia buona azione quotidiana l’ho fatta lo stesso.
ora
posso fare lo stronzo per tutta la giornata
Apro il portoncino blindato d’ingresso della ‘Oleg
Scotti Investigazioni’, come recita la lucida targa di ottone alla destra del
portoncino. Oleg, il mio socio, la voleva cambiare con la dicitura più
democratica di ‘Oleg Scotti & Andrea Rossi - Servizi di Investigazione’ ma
l’ho convinto a risparmiare la spesa all’azienda e, quando si tratta di
risparmiare soldi, naturalmente per poi spenderli in altro modo, Oleg è sempre
d’accordo. D’altronde sono rimasto nell’ombra per una vita, posso pure
rimanerci per un’altra.
Saluto Maria Grazia, la nostra segretaria
factotum, e mi accomodo nel mio ufficio.
Tolgo il pesante giaccone di velluto verde e
lo appendo, insieme al cappellino Timberland.
Accendo il computer e aspetto che Maria
Grazia inizi il rituale mattutino. Arriva con una tazzina di caffè amaro,
alcuni quotidiani e riviste e il suo block notes. Mentre bevo il caffè mi
aggiorna sugli impegni mattutini.
- Alle 10,00 viene il dentista Cavani per
vedere quelle foto. Alle 11,00 c’è tale geometra Silvio Bucci per un nuovo
incarico. Credo che voglia far controllare la figlia quindicenne. Alle 12,00 passa
Piero che ti vuole parlare personalmente. Tutto qua.
- Allora ci scappa pure il tempo per un
pompino! – la informo sorridendo.
Sorride pure Maria Grazia che oramai mi
conosce bene e non si scandalizza più di tanto.
- Tra il dentista e il geometra o subito
dopo? - replica.
- Quando ti pare… trova pure il tempo di fare
un salto all’ufficio postale a ritirarmi quella raccomandata. Ci ho provato
prima ma c’erano duecento vecchi a fare la fila per la pensione. E’ tutto - concludo.
- Obbedisco - riprende la tazzina vuota e fa
per uscire dall’ufficio.
- Maria Grazia… - la stoppo - ma una gonna
corta e attillata ogni tanto non te la potresti mettere?
- Portami una sera a cena, ti faccio vedere
io! Altro che minigonna! - saluta e se ne va.
a
cena! fossi matto… ma se continua così...
Con Maria Grazia le battute e le allusioni a
possibili incontri erotici sono all’ordine del giorno. Se la poteste vedere da
vicino vi rendereste conto che si tratta, effettivamente, solo di innocue
battute.
Maria Grazia è una donna, venuta male, o un
uomo, venuto peggio, di un’età indefinibilmente intorno alla trenta quaranta
cinquantina di anni. A peggiorare la situazione ci si è messa la sua passione
per il body building e le arti marziali. Talvolta mi sorprendo a pensarla
mentre, al cesso, tira su il cerchio della tazza e fa la pipì in piedi con
tanto di sgrullata finale.
Controllo la posta elettronica e mi accendo
una sigaretta.
Sono l’unico autorizzato a fumare, alla OSI,
ma sono pure l’unico che fuma e l’unico socio di Oleg, fondatore e proprietario
per la metà.
Il mio è un lavoro che solo a definirlo
lavoro ci vuole coraggio.
Aiuto Oleg nelle valutazioni delle indagini,
meglio dire lavori di basso spionaggio, che ci vengono commissionati dai più
strani e disparati clienti i quali però hanno un comune denominatore. Sono
danarosi e in grado di pagare sull’unghia i costosi servizi della OSI.
Niente omicidi, tentati omicidi, rapimenti,
rapine o attentati in genere. Alla OSI ci occupiamo soprattutto di corna,
controllo di minori di famiglie danarose e infedeltà di dipendenti di aziende. In
due anni che ci lavoro e sono socio è capitato solo un caso fuori dal nostro
target. Il furto di gioielli e denaro, non denunciato alla Polizia, in quanto i
gioielli erano di poca lecita provenienza e i contanti erano i fondi neri di un
noto professionista. Comunque siamo riusciti a risolvere il caso. Una bella
soddisfazione. Dopo tanti anni passati ai Servizi Informativi Militari prima, e
in quelli Governativi poi, ho raggiunto, finalmente, il mio scopo.
Fare
l’investigatore. Un desiderio che coltivavo da una vita e che ho potuto
soddisfare solo dopo essere andato in pensione, per un piccolo incidente sul
lavoro: cinque pallottole di mitraglietta mi hanno tolto dal gioco importante a
quasi quarant’anni. Ma ora, finalmente,
faccio quello che ho sempre desiderato e sognato: indago su corna e amicizie
pericolose.
Lavoro solo la mattina, il pomeriggio sta in
ufficio Oleg che ha l’insana abitudine di trascorrere notti folli e dispendiose
con i suoi amichetti della ‘Luna’, un trasgressivo ed equivoco locale perugino,
e la mattina difficilmente si sveglia prima delle 11.
Fondamentalmente a lui il socio serve per
presidiare l’ufficio la mattina mentre lui fa tardi la notte.
Sto leggendo un po’ di cronaca locale sulla
‘Gazzetta Umbra’ mentre si affaccia in ufficio Maria Grazia.
- Andrea… un signore chiede di te - fa con una punta di imbarazzo.
La guardo perplesso, poi guardo il grande
orologio da parete, sono le 9,42. Troppo presto per il dentista Cavani che,
solitamente, porta un quarto d’ora di ritardo.
- Fallo accomodare - le dico.
Maria Grazia accompagna nell’ufficio il
barbone che staziona sulle panchine del giardinetto.
- Qual buon vento? - gli chiedo sempre più
perplesso - Il caffè non è stato di suo gradimento?
- No,no. Forse era un po’ troppo zuccherato,
ma andava bene lo stesso - risponde accomodandosi sulla poltroncina gialla che
fa tanto studio di Nero Wolfe.
- Buon’uomo… qual buon vento… usa dei termini
desueti, da collegio delle orsoline.
desueti?
- Mi dica – lo invito gentilmente mentre
comincio a guardarlo con interesse.
- E’ lei il responsabile? - domanda.
- Sì. Il responsabile della mattina, al
pomeriggio c’è l’altro socio.
- Preferisco parlare con lei - puntualizza.
- Mi dica - ripeto.
- E’ scomparsa una ragazza - mormora
pacatamente - vorrei che la ritrovasse.
Aggrotto le sopracciglia e cortesemente
ribatto - Deve rivolgersi alla Polizia per queste cose.
- Non siete in grado di ritrovare una persona
scomparsa?
- Dipende. Se fosse maggiorenne la potremmo
cercare e, sicuramente, trovare. Se, invece, fosse minorenne, sono problemi che
riguardano la Polizia e i Carabinieri. Se si fosse allontanata volontariamente
allora… forse potremmo provare a cercarla e comunicare dove si trova al nostro
cliente senza però costringerla a tornare sui suoi passi.
- Non posso andare alla Polizia - commenta il
barbone.
- Pregiudicato? - gli chiedo.
- No. Non mi prenderebbero neppure in
considerazione. Sono un senzatetto, ufficialmente.
- Chi è la persona scomparsa?
- Una ragazza.
- Come si chiama?
- Enzo… Enzo Contessa.
- Non lei, la ragazza! - faccio un po’
spazientito.
- Non lo so.
- Mi scusi… io mi dovrei mettere a cercare
una ragazza scomparsa senza saperne neppure l’identità? - chiudo il quotidiano
- E’ improponibile. Inoltre questa è un’agenzia privata che vive di parcelle,
salate, che passiamo ai nostri clienti. Mi ascolti, vada alla Polizia.
- Va bene - replica Enzo alzandosi dalla
poltroncina - diamole ancora 24 ore di tempo, poi vedremo.
Mi saluta e se ne va.
ma
guarda tu… ci mancava il barbone pazzo… desueti
Scrollo la testa e riprendo la lettura della
‘Gazzetta Umbra’. Leggo l’articolo sulla misteriosa scomparsa di un’impiegata
di banca avvenuta circa dieci giorni fa.
E’ uno dei tanti casi di cui si sta occupando
Gabriella, la ‘fidanzata’ di Oleg e mia amante ufficiale nonché ispettore della
Polizia di Stato. E’ proprio con Gabriella che sono incazzato nero. Da una
decina di giorni non ha tempo neppure di farmi una telefonata, figurarsi un
pompino. Ha deciso di diventare una brava poliziotta a scapito della mie
esigenze sessuali.
Certo, potrei intanto ingannare l’attesa con
l’abbondante Eleonora, mia fidanzata ufficiale, ma anche la Lele si è messa a
fare la stronza, con ottima scelta di tempo, perché… perché avanza diritti di
proprietà sul sottoscritto.
- Ma non eri tu che non volevi complicazioni?
Solo sesso senza secondo fine? - le ho rinfacciato.
- Sì! Ma questo due anni fa - ha risposto - E’
ora di evolvere il nostro rapporto.
- L’evoluzione è stata la rovina del nostro
pianeta.
Mi ha mandato a quel paese. Da 15 giorni è in
sciopero bianco. Neppure un contentino mi ha regalato.
stasera
ricorro alle riserve strategiche
Arriva il dentista Cavani, accantono i
pensieri peccaminosi ma continuo a farmi del male mentre gli mostro le foto di
sua moglie, incredibile bellezza, che sta scopando con un magrebino in un
appartamentino dei bassifondi di Perugia.
- Lo paga? - domanda esterrefatto il dentista
cornuto.
- Già – rispondo - non sono un sessuologo ma,
forse, è il caso che lei faccia qualche estrazione in meno e qualche
introduzione in più.
Naturalmente questo consiglio tra
uomini è gratuito.
Le foto, invece, gli costano altri 6000 euro.
cornuto
e bastonato
Le 13 arrivano in fretta, quando uno lavora
sodo, e a quell’ora sono solito concedermi un meritato pomeriggio di riposo.
Mentre esco regalo la classica palpata al
culo marmoreo e quasi inesistente di Maria Grazia, che la aspetta prima di
chiudere l’ufficio per la pausa pranzo.
- Pranziamo insieme Capo? - domanda.
- Il tuo misero yogurt lo definisci pranzo?
- Non posso permettermi di mettere su massa
grassa.
- Almeno tre grammi di tette, però… - faccio
notare.
- I miei pettorali sono perfetti.
Non infierisco e vado a riprendere la mia
Range al parcheggio coperto per tornare a casa, a Migiana.
LIRA ora senza un occhio ma con uno splendido collare elisabettiano |
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