LA DOVEROSA PRECISAZIONE
Sono giunte alcune domande sul romanzo che non potevo o
volevo soddisfare prima;
ecco la doverosa precisazione!
Il ritrovamento fortuito di questa moneta da parte di un
collega cercatore toscano, un solido dell’Imperatore Antemio del 453 DC, ha
dato lo spunto mancante per il parto di questo romanzo.
Era il giugno 2010*
Fronte |
Retro |
Il resto era tutto presente, aspettava solo il guizzo,
l’idea, il cemento che collegasse tra loro i vari tasselli.
Ed è arrivata; lei, bella come il sole, in perfetto stato di
conservazione, in pratica un fiordiconio, che magicamente ha riunito le idee
orbitanti da tempo nel mio cranio e le ha messe in fila.
Serena, Oleg, Ken, il logorroico Francesco e suo padre,
appellato Antemio in onore alla moneta, l’incredibile Eleonora, detta Lele
(l’unica a cui ho dedicato una storia a raccontini), Agata e Domiziana sono
personaggi reali che hanno attraversato negli anni la mia vita. Qualcuno la
attraversa ancora.
Una menzione particolare per un’amica, che tanto mi ha fatto
penare, e che come tutte le migliori attrici è riuscita ad avere un triplice
ruolo nel romanzo: il farmaco MaCriz 6.6 (acronimo manipolato), la sfuggente e
disturbata Vanessa e l’aggressiva e torbida Gabriella.
Quanto all’ambientazione del romanzo, solo Colle Corona è un
nome di fantasia (ma facilmente identificabile) e la storia collegata è in
parte vera.
Perugia, Mantignana, Migiana di Corciano esistono veramente.
Carpaneta, con la sua desinenza che la fa risalire
all’occupazione dell’Impero Romano, potrebbe essere un luogo di fantasia, un
luogo magico, da sogno, frutto dell’immaginario dello scrittore.
Potrebbe… eccola in una foto durante la nevicata del 1956
Il tutto per ribadire la prima regola di chi si cimenta
nella scrittura:
scrivi solo di cosa sai.
* La moneta della foto è stata consegnata alla
Soprintendenza dei Beni Culturali tramite la Questura di Grosseto. Il suo
valore stimato è di Euro 6.000 minimo, considerato lo stato di conservazione
dovrebbe sfiorare i 50.000. Allo sprovveduto scopritore dovrebbe (il
condizionale è più che necessario) spettare una quota pari al 50% del valore
periziato.
Da ciò non vi venga in mente di andare a comprarvi un metal
detector, ve lo sconsiglio vivamente!
Questo ritrovamento, peraltro veramente
fortuito e senza l’ausilio di metal detector (questa è la linea difensiva nel
processo intentato dallo Stato) ha creato un clima di ‘caccia alle streghe’ nei
confronti dei cercatori terrestri italiani con numerose noie per tanti
colleghi, anche se il nostro legale di fiducia, un amico cercatore di Spello
(PG), riesce a trascinare i processi fino alla prescrizione del reato.
Ma le
sue parcelle sono salate, dovrete vendervi anche il canarino di casa per
saldarle!
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