venerdì 3 febbraio 2023

ARCHEOLOGIA FELINA

 




      MIUSSI DA PREPO





Qui sconfiniamo realmente nella preistoria felina del Gattaro Capo.

Primissimi anni '70 del secolo scorso o forse fine anni '60, non ricordo, la sorella del Gattaro Capo recupera in quel di Prepo, allora quartiere periferico di Perugia, un microbo nero di massimo un mese di età, letteralmente ricoperto di diarrea, vomito e con gli occhi semichiusi da gialle concrezioni che a malapena respirava. Col senno del poi avrei diagnosticato una forte rinotracheite condita da gastroenterite. Come a dire: il piccolo era spacciato. Ma la sorella del G.C. laureanda in medicina decide di tentare la sorte disperata, o forse fu la Dott.ssa Lia Crivellini, non ricordo, e salvare in tutti i modi quella vita già praticamente finita. Non so come fu ma, o l'una o l'altra, salvarono il piccolo nero, rimasto comunque poi abbastanza rachitico. 

Quello che mi resta di MIUSSI sono una foto di Polaroid sflashata di quando era già adulto e una valanga interminabile di ricordi.

Da quando mio padre, accortosi della presenza clandestina in casa lo voleva buttare in mezzo alla strada, e conoscendolo era tutta una mossa per ristabilire l'autorità nella casa.

A quando, avvezzo a fare un giretto mattutino per le scale del palazzo MIUSSI venne spaventato e sparì per 17 giorni, fu poi ritrovato in un vicolo mentre tentava di mangiare delle bucce di arancia. 

Quando poi la sorella del G.C. oramai laureata e maritata mi lasciò in eredità la sua camera e lo studio, compreso il nero MIUSSI, che la notte voleva dormire tassativamente nel suo ex letto, diventato il mio. Nel 1979, una domenica mattina, ancora inebetito da una notte in discoteca fui risvegliato dal movimento violento del letto, convinto che MIUSSI avesse deciso per la sveglia correndo come un pazzo dalla testa ai piedi (lo faceva) mi incazzai come un treno, pronto a strangolarlo, e invece lo vidi terrorizzato col pelo gonfio su un mobile e capii che il colpevole non era lui ma il terremoto della Valnerina.

MIUSSI finii la sua seconda vita da gatto borghese per consunzione, alla metà degli anni '80, non fece in tempo ad assaporare la verde libertà della Reggia.

Comunque, da come era stato raccattato, male non gli è andata!



L'unico ricordo tangibile di MIUSSI,
la foto è appesa in una vetrina della cucina della Reggia.


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