sabato 28 agosto 2021

I RIMORSI DEL CAPO

Ebbene sì!

Anche il Capo ha rimorsi per delle situazioni feline che avrebbe potuto gestire meglio e che talvolta si sono trasformate in rimpianti.

Questa che sto per illustrare è un classico esempio, tornato a galla insieme a un paio di foto (quelle vere, che si tengono in mano) appena ritrovate.

Correva l'anno 2000 o giù di lì, il settembre vacanziero del Capo (ancora se lo poteva permettere) lo porta in Puglia, sul Gargano per la precisione. 

Bel campeggio con bungalow da 4 già prenotato (anche se eravamo in due) e si può iniziare la vacanza riposante e cercatoria (altra mania del Capo).

Al risveglio del primo giorno una sorpresa in veranda: una gatta arrivata chissà da dove che aveva scelto una sdraio come cuccia.



Non ricordo come l'avevo chiamata comunque per tutta la vacanza lei è rimasta sempre con noi sfruttando la famosa cucina del Capo.

Un pensierino di portarmela via l'avevo fatto ma poi ho desistito vista la lunghezza del viaggio e il fatto che forse la gatta fosse di proprietà.

La prima idea è sempre quella che conta, tenetelo bene a mente!

L'anno successivo, con poche idee ma gran bisogno di ferie, abbiamo ripetuto l'esperienza nello stesso posto, ma a fine settembre - inizio ottobre.

Tempo di scaricare l'auto, sistemare le cose nella casa provvisoria, la stessa gatta si rimaterializza, sempre sulla sdraio. Sembra quasi ci stesse aspettando. 

Incredibile l'istinto dei gatti, penso tra me.

Si esce a cena e al ritorno lei ancora sta sulla sdraio, ma in compagnia.



Ha portato la prole, tre piccoli sui 3 mesi circa. 

La mattina dopo è arrivata anche un'altra gatta, sempre sua figlia ma di un parto precedente, che aiutava la madre nel controllo della cucciolata.

Comincio ad informarmi e scopro che è la gatta del campeggio, libera di partorire a raffica (tanto poi i piccoli se li prendono e portano a casa i turisti) e cacciare topi e altri animaletti molesti per i villeggianti. Escludendo i parti l'estate se la cava bene, il problema è l'inverno quando il campeggio è vuoto. 

Prima di andarmene lascio un consistente aiuto alimentare di scatolette e crocchette (visti i soggetti ho evitato di lasciare denaro) e me ne sono andato col cuore in pena.

Non sono più tornato là e neppure ho saputo che fine abbiano fatto quei gatti, ma se avessi dato retta al mio istinto il primo anno avrei avuto sicuramente meno rimorsi.

Una foto, anzi due, ti cambiano la serata. 

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