DIARIO DI BORDO
Giornata soleggiata ma gelida e ventosa, il Capo comunque
non ha nessuna pietà e tiene il suo abituale discorso di fine anno da una
panchina della Colonia a tutti i Gatti di Monte Malbe, per l’occasione riuniti,
alle 11,00 in punto.
La cosa positiva è che lui è di poche parole e ora pure di
tempi molto stretti, quindi il discorso inizia con l’accensione della rituale
sigaretta e termina con la sigaretta stessa.
- Buon giorno a tutti e benvenuti! Un altro anno come questo
e chiudiamo la baracca. Lo Stato e il Governo non “possono” aiutarci ché mica
siamo una vecchia banca spolpata dai partiti! Quindi non aspettatevi un cazzo
di buono neppure per l’anno prossimo se non lacrime più saline e sangue, per
chi di voi ancora ne ha.
La nota positiva è che abbiamo vinto il referendum contro la
modifica alla ricetta della pasta al makarel… e cazzo! Il primo coglionotto che
arriva vuole stravolgere il vostro menù e neppure sa farsi un caffè!
Benissimo, non facciamoci entusiasmare dall’ottimismo e
veniamo alle nostre piccole questioni pratiche.
Tra qualche giorno libererò la
Reggia di tre piccoli pulciosi, asociali e scorbutici quanto basta, e li
porterò qua. A voi Coloni il compito di addestrarli, consigliarli e proteggerli
per i primi tempi, a me quello di aggiungere un’altra ciotola per le crocchette
buone nella casetta e strappare qualche linguetta di barattolo in più.
Per darvi qualche numero, vanno tanto di moda ultimamente,
il nostro bilancio è atrocemente positivo, malgrado le ultime perdite. Il
bilancio economico è, invece, tragicamente negativo. In poche parole la banca,
non quella con le pezze al culo che ho citato prima, potrebbe pignorarvi la
casetta.
Quindi per quest’anno niente migliorie di sorta,
riscaldamento, wi-fi, tv satellitare, Jacuzzi e altre inutili spese. Uniche
concessioni, una nuova e più fornita cassetta del Pronto Soccorso, così
imparate a curarvi da soli e forse riuscirò a saldare il mostruoso conto dei
veterinari e l’allargamento della gattaiola di sinistra, quella dove rimangono
sempre incastrati Colosso OSCAR e GGNAZZIO, per intenderci.
Prima di chiudere con i soliti –obbligatori- applausi vi
invito al classico pensiero al ricoverato di turno per il Capodanno, YARIS, che non
è in pericolo di vita, ma su cui rimango poco ottimista.
Buon 2017 e forza e coraggio!
Il discorso è finito e tra gli scroscianti applausi del
pubblico interessato il Capo si avvia verso la Panda presidenziale scortato
dalle sue due nuove guardie del corpo, Colosso OSCAR e GGNAZZIO: 20 chili in
due.
Colosso OSCAR, dall'alto del cubo, vigila che tutti i presenti applaudano al mirabile discorso del Capo |